In un mondo costruito sul virtuale, anche le storie vere rischiano di diventare uno schermo dietro il quale proteggersi. È quello che vogliono i lettori e soprattutto gli scrittori. Tra la cronaca e un senso superiore c’era un ponte: ora è crollato
Tra gli addetti si parla parecchio del fingere e del non fingere in letteratura: i lettori, pare, ma soprattutto gli scrittori preferiscono da un po’ di tempo le “storie vere” a quelle inventate – l’ultimo Strega è stato vinto da una scrittrice non professionista che ha raccontato la pena e il coraggio del proprio destino. Ma anche i supposti professionisti puntano sempre più spesso sulle biografie o le autobiografie: le vite di donne e uomini illustri, negli àmbiti più svariati, d’ogni tem



