- Maugham ha composto un’opera vastissima segnata da una caratteristica che risalta sulla altre: nei suoi racconti e romanzi migliori c’è sempre una voce narrante che in qualche modo rimanda allo spirito dell’autore.
- Il suo problema era che vendeva. Non solo romanzi. Le sue commedie, che a Londra si erano rappresentate già a inizio secolo, riscuotevano un clamoroso successo di pubblico.
- Maugham è un grande sarto della scrittura: la forma è tutto, il resto… Be’, il resto è la vita. Seguiamo il lungo arco cronologico della sua esistenza, da quando entra alla scuola di medicina a Londra nel 1892 fino al 1944, anno in cui compie settant’anni.
Racconta Robin Maugham, il nipote di W.S. Maugham, che «lo zio Willie», come lo chiamava lui, un giorno si mise a fare le pulci ai vangeli. Già anziano, nella sua villa della Costa Azzurra, circondato da una decina di persone di servizio e la Rolls-Royce parcheggiata innanzi al portone in stile mediterraneo orientale, il romanziere si dedicava allo studio delle sacre scritture. Però ne ravvisava difetti dal punto di vista letterario. Un giorno saltò su a dire: «Forse Gesù era ancora in vita qua



