- I personaggi larger than life stanno progressivamente colonizzando cinema e tv rendendo di tendenza un genere che, fino a qualche anno fa, era spesso percepito come polveroso: stiamo parlando delle biografie o, come si dice adesso, del genere biopic.
- Gli esempi sono tantissimi e, per la maggior parte, tutti di successo: l’ultimo film autobiografico di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio; l’atteso House of Gucci con Lady Gaga; tutti i documentari possibili e immaginabili su Meghan Markle e (di nuovo) tutti i documentari possibili e immaginabili su Britney Spears.
- A spingere però reti e produttori verso questi prodotti è anche la loro duttilità pratica. Con le biografie l’iter decisionale di approvazione dell’idea è infatti molto più veloce: basta pronunciare il nome del protagonista e la committenza ha già chiaro il potenziale della storia proposta da autori e produttori. E questo vale ancor di più quando ci si rivolge al pubblico.
E così, alla fine, è successo davvero: la realtà ha superato la fantasia. Anzi. L’ha proprio rimpiazzata. I personaggi larger than life stanno infatti progressivamente colonizzando cinema e tv rendendo di tendenza un genere che, fino a qualche anno fa, era spesso percepito come polveroso: stiamo parlando delle biografie o, come si dice adesso, del genere biopic. Ovviamente la nuova espressione inglese è figlia della nostra impenitente esterofilia però, bisogna riconoscerlo, aiuta a trasmette



