L’obbligo di amare

Quando ci diciamo addio non possiamo più riparare

Eric-Emmanuel Schmitt Illustrazione di Matteo Bergamelli
Eric-Emmanuel Schmitt Illustrazione di Matteo Bergamelli
  • In un momento in cui la pandemia ha costretto le persone a dire addio in circostanze “sordide”, lasciando che i genitori partano da soli, il libro di Schmitt tocca corde profonde e irrisolte.
  • È un libro sulla natura dell’essere figli e sull’importanza della fine, come se questa natura si riveli soltanto, e troppo tardi, nel momento della separazione. Il buco di «vari giorni» raccontato nel suo libro, durante i quali la vita ha proseguito “come se”, riporta alla memoria quanto accadde a Romain Gary.
  • I loro racconti pongono la domanda: quanto pesa il rimorso nel nostro diventare adulti, e quanto lo carichiamo sulle spalle delle madri? Perché giudichiamo il loro amore una colpa?

Un lunedì di pochi anni fa, a Lione, un’energica signora di 87 anni, ex campionessa di corsa, annuncia telefonicamente ai figli che si recherà alle terme, come d’abitudine, ma crolla in cucina prima di mettersi in viaggio. Infarto fulminante. Siccome sono abituati al rapporto distratto della madre con il telefono, il silenzio dei giorni seguenti non li preoccupa. Finché la figlia, che vive a duecento metri da lei, non è colta da presagio e corre a controllare. La notizia raggiunge l’altro figli

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