Qualcosa non deve aver convinto la crew di Taylor Swift a proposito del sound dell’ultimo album The Tortured Poets Department, perché, dopo una lunga collaborazione con il produttore Jack Antonoff, per il nuovo disco la cantante e popstar americana è tornata a rifugiarsi nella terra di lacca di due produttori che sono tra i re della scena pop: Max Martin e Shellback. Il nuovo album, The Life of a Showgirl, in uscita il 3 ottobre, sarà prodotto dai due terribili ragazzi svedesi che hanno già lavorato con Taylor Swift al tempo di 1989 e Reputation.

È molto probabile che la scelta di Max Martin e Shellback voglia dire indirizzare il suono del nuovo album verso un pop più deciso e puro di quello venuto fuori in The Tortured Poets Department – un disco che forse non ha avuto il successo aspettato, e che oltre alla produzione di Antonoff, raccoglieva la collaborazione di Aaron Dessner dei National.

Da Folklore in avanti, Dessner ha supportato Antonoff nella produzione degli album di Taylor Swift: da qui sono venuti dischi che hanno aperto le porte a una nuova base di ascoltatori. La nuova era però è pop. Salvo sorprese (gli ultimi due dischi sono stati seguiti dall’uscita a sorpresa di una serie di bonus track e da un intero secondo album), il commiato ad Antonoff è dunque anche un commiato al gemello Dessner e al suo suono denso di torsioni di chitarra.

Già dalla copertina The Life Of A Showgirl ha tutta un’altra estetica rispetto a quella dei poeti torturati: la copertina soft-porn in bianco e nero del 2024, viene archiviata con un immaginario dalle tonalità più brillanti e colori appariscenti. Dai poeti depressi alle vivaci showgirl il passo è breve, perché si possa risollevare il morale dei cupi infranti sogni americani andati al macero.

Non è passato che un anno da un disco all’altro: un anno dove è accaduto tutto e il suo contrario, gli Stati Uniti hanno un nuovo distopico presidente, e camminiamo sull’orlo di un burrone come sonnambuli. E dunque si torna al pop perché depressi lo siamo già – così devono aver pensato Taylor Swift e i suoi collaboratori invocando un ritorno alle origini. Tornare tra le braccia sicure di Max Martin e Shellback ha un po’ questo significato.

Due nomi di peso 

Shellback, Justin Timberlake e Max Martin (foto Ansa)

Martin e Shellback sono un paio di nomi importanti nel mondo pop: anche se non li avete mai sentiti nominare conoscete di certo alcune delle canzoni che hanno prodotto, successi popolari che le radio hanno ripetuto nel tempo innumerevoli volte, talmente tante volte da diventare tormentoni che si attaccano alle pareti del cervello – e anche se queste canzoni non sono il genere di musica che ascoltate, anche se non ricordate i titoli di queste canzoni, di sicuro riuscite a canticchiarle, perché i due scandinavi hanno prodotto pezzi che ancora oggi ritroviamo in sottofondo al supermercato quando andiamo a fare la spesa. Ritornelli che sono riflessi incondizionati della realtà contemporanea sui viali occidentali.

Max Martin ha scritto e prodotto tormentoni come I Want It That Way dei Backstreet Boys, o Baby One More Time di Britney Spears; ha inoltre lavorato insieme ad Avril Lavigne, Ariana Grande, The Weeknd, Coldplay, dimostrando una capacità di adattarsi alle personalità con cui si è messo al lavoro, e quel tocco produttivo che piace all’industria musicale.

Shellback ha cominciato a muoversi nella musica come chitarrista heavy metal, perché la scena scandinava è un territorio fertile anche per questo genere di sound. Come produttore ha lavorato soprattutto in coppia con Max Martin: tra i suoi lavori ci sono pezzi di Maroon 5, Carly Rae Jepsen, Katy Perry, Muse. Adesso la collaborazione della coppia scandinava arriva forse al suo momento rivelatore: perché in questa occasione ci si può consacrare o si può fallire.

Influenza ABBA?

A dire il vero una parte dei fan di Taylor Swift si augurava questo ritorno con Max Martin, qualcuno era stanco di certe sofisticazioni di Jack Antonoff – che adesso realisticamente potrà dedicarsi al nuovo album di Lana Del Rey (che per quante volte è stato rimandato potrebbe non uscire mai). D’altra parte, la produzione di Max Martin e Shellback è un salto (quasi) nel vuoto.

Sembra che i due produttori svedesi abbiano voluto trarre ispirazione dai successi disco scandinavi degli anni Settanta per le tracce del nuovo album: e forse bisognerà aspettarsi qualcosa come il sound disco-pop degli ABBA in salsa duemilaventicinque per The Life Of A Showgirl. O forse no. Forse avremo intrusioni di country pop, o tentacolari chitarre metal-barocche: niente è certo con questi due, se non che con la mano svedese si punta a volare in alto in classifica.

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