«Tutto è lecito in amore e poesia. Cordialmente, il presidente del dipartimento dei poeti tormentati».

Finiva così il messaggio di presentazione che la pop star Taylor Swift ha postato sui suoi social dopo aver annunciato dal palco dei Grammy il titolo del suo nuovo album, The Tortured Poets Department.

Il disco esce il 19 aprile e i fan della cantante si stanno ingegnando da settimane a trovare indizi, tra giochi sulle piattaforme di streaming, eventi sponsorizzati e social media. Ma finché non si potranno ascoltare le canzoni rimarrà un dubbio: chi sono i poeti tormentati che troveremo nell’album?

Le influenze

Il nome e l’estetica “accademica” del disco hanno certamente incuriosito chi ha deciso di portare Swift nell’accademia: negli Stati Uniti, infatti, diverse università hanno iniziato a offrire corsi incentrati sulla cantante.

La prima è stata Elizabeth Scala, professoressa di letteratura medievale e storiografia dell’università del Texas a Austin, che da due anni tiene un corso di triennale in cui insegna agli studenti ad analizzare i testi usando le canzoni di Swift.

Per Scala, è difficile individuare un singolo poeta o artista che abbia influenzato in maniera particolare la cantante: «Swift non è andata all’università, anche se più volte ha detto che le sarebbe piaciuto studiare letteratura inglese. In diverse delle sue canzoni ci sono riferimenti a opere che si studiano normalmente alle scuole superiori: Romeo e Giulietta in Love Story, La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne in New Romantics».

I Romantici e Dickinson

La poetessa Emily Dickinson (1830 - 1886) (foto ANSA)

Negli album del 2020 «Folklore ed Evermore ci sono altri riferimenti», dice però Scala, «The Lakes è ispirata molto apertamente al poeta romantico William Wordsworth, c’è anche un gioco di parole sul suo nome. Swift stessa ha detto che Tolerate It è ispirata al romanzo Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier».

Per Delaney Atkins, che tiene un corso che si chiama “The Invisibile String of Romanticism” alla Austin Peay State University in Tennessee, «il Romanticismo è di sicuro una delle influenze principali nelle sue canzoni»: anche lei cita The Lakes, che ha un verso in cui Swift canta «Portami sui laghi, dove tutti i poeti sono andati a morire».

Mentre nell’album Evermore, la canzone Ivy «richiama Emily Dickinson, per la presenza di un immaginario legato alla morte. In generale questo immaginario, di morte e fantasmi, ricorre anche in altre canzoni, come Haunted di Speak Now e ricorda molto le poesie di Dickinson».

Ivy è stata usata in una scena molto significativa della serie tv Dickinson. La poetessa vissuta nel Massachussetts dell’Ottocento è un personaggio storico molto popolare tra i fan di Taylor Swift (che secondo ricerche recenti condividerebbe con lei un antenato). Lei stessa l’ha citata in un’occasione come una sua ispirazione.

Nel 2022, parlando dei diversi generi di canzoni che scrive, Swift ha detto che ci sono alcuni testi che scrive «con la piuma d’oca»: «Classifico alcune mie canzoni in questa categoria se usano parole e frasi antiquate, se sono stata ispirata a scriverle dopo aver letto Charlotte Brontë o dopo aver visto un film in cui tutti indossano camicie da poeta e corsetti. Se i miei testi sembrano una lettera scritta dalla bisnonna di Emily Dickinson mentre cuciva una tenda di pizzo, vuol dire che sto scrivendo con la piuma d’oca». In quel caso Swift ha citato esplicitamente Ivy, come canzone di questo genere. 

Sia per Atkins che per Scala inoltre il titolo di Dear Reader, il brano finale del suo album pop del 2022 Midnights, ricorda chiaramente una citazione del capolavoro di Charlotte Brontë Jane Eyre, in cui la protagonista e narratrice dice: «Reader, I married him» ovvero «Lettore, l’ho sposato». 

Cosa aspettarsi

È difficile immaginarsi come sarà il nuovo album, anche se è chiaro che tratterà della fine di una storia d’amore (l’anno scorso Taylor Swift si è lasciata con il suo fidanzato, con cui ha avuto una relazione di sei anni, Joe Alwyn). Ma, oltre alla promessa di densi riferimenti letterari contenuta nel nome dell’album, già dai titoli dei brani si può ipotizzare.

Sia secondo Scala che secondo Atkins la bonus track The Albatross sarà probabilmente ispirata a La ballata del vecchio marinaio, del poeta romantico Samuel Taylor Coleridge: «Sarà interessante capire con che punto di vista si identificherà la voce narrante nella canzone», dice Scala: «Sarà uno degli ospiti del matrimonio» a cui il vecchio marinaio racconta la sua storia, «o il vecchio narratore» che nella poesia uccide un albatros, visto dai suoi compagni di navigazione come un buon auspicio e per questo viene poi costretto a tenere l’uccello morto appeso attorno al collo. 

Anche secondo Atkins il riferimento sarà alla poesia di Coleridge (e non per esempio all’Albatros di Baudelaire). «Un altro aspetto che mi ha colpita», aggiunge, «guardando i titoli delle canzoni, è l’uso della punteggiatura: ci sono canzoni che finiscono con un punto di domanda», come Who’s Afraid of Little Old Me? (che ad alcuni ha ricordato Who’s Afraid of Virginia Woolf?), «ci sono canzoni con titoli che hanno parentesi e per la prima volta c’è una canzone che ha tre punti esclamativi nel titolo, Florida!!!».

«Sarà interessante», conclude Atkins, «vedere come e se nel canto farà sentire la punteggiatura all’ascoltatore». 

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