Di recente si è tornato a discutere, prima negli Stati Uniti poi in Europa, sul significato dei monumenti che addobbano i parchi delle nostre città.
Ma il vero problema riguarda il futuro dei musei del Novecento, di cui l’Italia avrebbe o non avrebbe bisogno. La storia d’Italia è stracolma di musei mancati perché irrisolti sono i nodi che frantumano il Novecento in parti disgiunte, fra loro non comunicanti.
Non ci siamo fatti mancare nemmeno l’esperienza di un Memoriale, realizzato a suo tempo con estro e maestria da intellettuali di alto valore, inaugurato sul finire degli anni Settanta e infine sradicato dal luogo al quale era destinato.
Di recente si è tornato a discutere, prima negli Stati Uniti poi in Europa, sul significato dei monumenti, delle statue equestri, dei bronzi, delle lapidi e dei busti marmorei che addobbano i parchi delle nostre città, ma il vero problema riguarda il futuro dei musei del Novecento, di cui l’Italia avrebbe o non avrebbe bisogno. Ci sarebbe qui per inciso da osservare un’anomalia. L’Italia rimane pur sempre il paese in cui di Memoria si parla tantissimo, ma il vero non-luogo è il XX secolo. Di



