- La matrice dello squadrismo, del generico (quanto autentico) fascismo casuale dei ragazzini cantato da I Cani, è anche uno stile, una prossemica, un sistema di simboli che si vedono a scuola addosso a compagni carismatici.
- Difensori di monumenti nudi, seminudi quando si danno alla cinghiamattanza, i neofascisti si riconoscono però, nella vulgata, da oggetti protettivi che tradiscono quanto sia fragile il mito della virilità: gli anfibi, il bomber imbottito, il casco.
- Un casco da fascista, con gagliardetti e croci celtiche, è come l’elmo di Mambrino che Don Chisciotte vide in una scodella. È bene spernacchiarlo, e offrire ai più giovani altre opzioni di maschilità.
Alle scorse elezioni comunali di Roma, Giorgia Meloni è andata a votare nella scuola media in cui ho studiato a Mostacciano. Addirittura nella mia aula, a giudicare dalle foto apparse su vari giornali. Mi ha sorpreso lo sgomento di parenti e conoscenti («Ma che davvero abita qua da noi???»). Se lo chiedete a me, la matrice dello squadrismo, del fascismo (non quello storico, forse nemmeno quello consapevole od organizzato, ma quello invece casuale, che appare spontaneo, forse quello più autentic



