Cultura

Non siamo il nostro dna anche se ci piace pensarlo

  • Chi esprime perplessità nei confronti dei vaccini non è necessariamente un negazionista del coronavirus; allo stesso modo, chi si vaccinerà non lo farà sempre con cieco entusiasmo nei confronti della scienza.
  • Mentre l’individuo è diventato il nostro bene più prezioso, quando si tratta di dire chi o che cosa siamo ci scopriamo sguarniti di argomenti convincenti. Un lungo logorio ha eroso i fondamenti dell’identità.
  • “È nel mio dna” significa che “sono fatto così”, che sto manifestando un tratto inequivocabile della mia specificità, ma le ragioni per cui noi non siamo il nostro dna, anche se ci piace tanto pensarlo, sono tante.

Adesso che iniziamo a intravedere la concreta possibilità di uscire dalla pandemia grazie ai vaccini, siamo tornati a parlare degli antivaccinisti. E come sempre accade quando affrontiamo una questione polarizzando gli schieramenti in campo, abbiamo ridotto una gamma quanto mai articolata di posizioni a due sole opzioni: pro oppure contro. Non dovremmo tuttavia perdere la consapevolezza che le cose non stanno in questo modo. Chi esprime perplessità nei confronti dei vaccini non è necessariamente

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