Per qualcuno è un travaglio, per qualcun altro è la soddisfazione di un istinto o di una particolare contingenza. L’arte del racconto è un processo creativo che rivela molto della personalità di chi lo mette in pratica
- Tra le sue lezioni americane, Calvino propose questa breve storia. «Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno di un granchio. Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e d’una villa con dodici servitori. Dopo dieci anni il disegno non era ancora cominciato».
- «Ho bisogno di altri cinque anni disse Chuang-Tzu. Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto».
- Una volta incontrato questo piccolo classico della letteratura taoista, viene comodo pensare agli scrittori e alle loro abilità tecniche e agli stratagemmi con cui quelli tentano di alleviare le angosce che li accerchiano nel loro tentativo infinito di disegnare il miglior granchio possibile. Occorre sentirsi in difetto prima d’iniziare.
Nel 1985 l’Università di Harvard invitò Calvino a tenere un ciclo di sei conferenze per il successivo anno accademico. Quelle lezioni speciali erano nominate le “Charles Eliot Norton Poetry Lectures”, in onore del professore di storia dell’arte che insegnò in quell’università fino al giorno del suo pensionamento, e da quando quasi sessant’anni prima erano state inaugurate, Calvino sarebbe stato il primo scrittore italiano a prendervi parte. Scrisse cinque lezioni nella villa, immersa nella pine



