L’ARTE DI DOMANI

L’opera di Louise Bourgeois è l’arte di perdonare

Louise Bourgeois, Cell (Clothes), 1996, porte, grate di ferro, sculture e oggetti personali appartenuti alla stessa artista. Foto Attilio Maranzano. Courtesy Fondazione Prada
Louise Bourgeois, Cell (Clothes), 1996, porte, grate di ferro, sculture e oggetti personali appartenuti alla stessa artista. Foto Attilio Maranzano. Courtesy Fondazione Prada
  • La scintilla che l’arte di Bourgeois mette in azione è la coscienza di una mancanza. «L’idea», ha detto Bourgeois, «viene sempre da un fallimento, da una qualche impotenza». 
  • Bourgeois veniva da una famiglia di tessitori di arazzi. Per lei l’arte ha una capacità riparativa, di ricucitura – tornano sempre le funzioni del lavoro materno sugli arazzi – e in ultima analisi di perdono.
  • Si tratta di una parola rara nel lessico degli artisti, che è invece sempre ben presente nel suo vocabolario. L’aggressività estrema di tanti suoi lavori nasce dal desiderio di riparare situazioni che si sono lacerate.

Raramente una madre e un padre sono stati così ossessivamente decisivi per il destino di un artista. Joséphine, la mamma di Louise Bourgeois, era nata Aubusson, nel cuore della Francia. Veniva da una famiglia di tessitori di arazzi, arte che lei stessa aveva appreso; la cittadina era attraversata dal corso del Creuse, un fiume le cui acque, contenendo il tannino, avevano proprietà chimiche che rendevano la lana particolarmente reattiva alla tintura. Papà Louis invece era un architetto di paes

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