-
Credo che nessun’altra opera letteraria del Novecento sia passata per traversie analoghe a quelle incontrate da Petrolio: interrotta dall’omicidio dello scrittore, tenuta inedita per molti anni, poi pubblicata ma mutila di alcune sue parti decisive.
-
Ma c’è un’altra lacuna che Sinisi non ha ricordato. Sono i tre discorsi di Eugenio Cefis che Pasolini teneva tra le carte di Petrolio. Secondo lui avrebbero rivelato, meglio di ogni altra cosa, ciò che stava succedendo in Italia: il passaggio da un potere di stampo clerico-fascista a un nuovo potere, multinazionale, tollerante e criminale-mafioso.
-
Eppure quei tre discorsi sono rimasti fuori da tutte le edizioni finora pubblicate.
Sono grata a Fabrizio Sinisi per aver riaperto, su Domani del 16 giugno, il “fascicolo” bruciante dell’ultima opera di Pasolini, e a questo giornale per aver dato spazio a una questione che si tende a considerare chiusa mentre non lo è affatto. Le violenze all’opera Credo che nessun’altra opera letteraria del Novecento sia passata per traversie analoghe a quelle incontrate da Petrolio: interrotta dall’omicidio dello scrittore, tenuta inedita per molti anni, poi pubblicata ma mutila di alcun



