- Sul rigore professionale di Raffaella Carrà sono fiorite le leggende, come sulla sua straripante energia. Attrice non memorabile, ballerina cresciuta alla disciplina della Ruskaja, cantante grintosa e perfezionista.
- Le bambine la imitavano con la spazzola per capelli al posto del microfono, le madri un poco la invidiavano, i padri la desideravano senza timore. Una diva tascabile, per famiglie, trasgressiva senza esagerare.
- Con l’avvento della vecchiaia, in lei hanno prevalso la sobrietà e la discrezione, quasi fosse consapevole della propria funzione cronologica di ponte tra un mondo affluente (di contraddizioni e lustrini) e uno successivo di paura e disagio.
Ho due amici che lavoravano con lei, ai tempi mi raccontarono due aneddoti significativi: un certo sponsor la contattò direttamente proponendole un bonus extra se avesse fatto la sua promozione “con particolare calore”; lei non solo rifiutò ma insistette per cambiare sponsor – nell’altro caso un collaboratore rischiò il licenziamento per aver svelato una sorpresa in anticipo, e lei gli disse che la televisione doveva essere «finta il giusto». Sul rigore professionale di Raffaella Carrà sono f



