Il festival resta a Sanremo. La trattativa tra la Rai e il comune di Sanremo è finita, pari e patta. Si è trovata una soluzione che permette a entrambi i protagonisti di uscire soddisfatti dal compromesso. Il punto centrale, ossia il dibattito intorno alla proprietà del format (che la Rai rivendica di possedere grazie al fatto che è stato Pippo Baudo a mettere in piedi il sistema delle cinque serate), sembra essersi risolto in maniera accettabile per tutti.

A chiudere l’accordo il direttore del Prime time Williams di Liberatore, la capostaff del dg Paola Marchesini e il braccio destro dell’amministratore delegato Davide Di Gregorio. Al Comune di Sanremo, filtra dall’azienda, vanno concessioni economiche come da richieste del sindaco Alessandro Mager.

I dettagli dell’accordo dovranno ancora passare il vaglio del consiglio comunale e del consiglio d’amministrazione dell’azienda, ma - ed è questo il punto che preoccupava di più l’organizzazione Rai - la pianificazione di Sanremo 2026 può finalmente iniziare. Anche stavolta, insomma, i piani ambiziosi di spostare la kermesse altrove naufragano di fronte alla comodità (relativa) del teatro Ariston.

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