C’è un precedente da raccontare e che è anche una sorta di paradosso per i Negramaro a Sanremo. Giuliano Sangiorgi ricorda quell’esperienza anche per i problemi tecnici che lo hanno portato – il giudizio è suo – a cantare male. In realtà, una gran parte del resto del mondo ricorda quel momento (quasi vent’anni fa) come la vera esplosione dei Negramaro. Mentre tutto scorre è stata eliminata durante la terza serata, ma ha vinto il premio della critica e poi ottenuto il disco di platino.

Prima di allora i Negramaro avevano già un loro seguito, soprattutto nel Salento, e un contratto discografico con la Sugar di Caterina Caselli. Dopo sono diventati famosissimi, con canzoni che sono ormai dei classici. Giusto per fare qualche titolo: Estate, Solo3min, Nuvole e lenzuola, Parlami d’amore e Meraviglioso.

Così, per il loro ritorno al festival, si ripete lo stesso paradosso. Sangiorgi che nelle interviste confessa il timore che i problemi tecnici possano ripetersi. E il fatto che i Negramaro tornino da favoriti per la vittoria finale, almeno a dar credito alle voci della vigilia e al giudizio dei giornalisti che hanno ascoltato la loro canzone in anteprima. 

Ricominciare

I Negramaro erano tornati a Sanremo già nel 2018 e nel 2021, fra i cosiddetti “super ospiti”. Ora partecipano da concorrenti con un brano che ha un titolo emblematico – Ricominciamo tutto – ma che Sangiorgi sostiene di non aver scritto pensando da subito al festival: «Nasce da una suggestione mentre guardavo la mia compagna Ilaria e mia figlia».

La rinascita è innanzitutto quella del dopo Covid, che sembrava ancora in bilico un anno fa, ma che ora è invece molto più reale. Lo dimostrano proprio i musicisti e ancora più chiaramente i Negramaro, che nell’estate dopo il festival inizieranno il loro tour negli stadi: Napoli (15 giugno), Udine (18 giugno), Milano (22 giugno), Messina (3 luglio) e Bari (6 luglio).

«È un inno alla speranza», ha spiegato Sangiorgi. «Un imperativo: ricominciamo tutto e facciamolo con grande umanità e senza alcun pregiudizio. Ci aspettiamo che la canzone possa diventare di chiunque abbia voglia di sperare nel miglioramento». 

Il ricordo

Riferendosi ai Negramaro su Domani, qualche anno fa, Antonella Lattanzi aveva scritto che Giuliano Sangiorgi «ha qualcosa che non può non colpirti. Lo incontri per strada, in un bar, a una festa, o a un suo concerto, ed è sempre lo stesso. Una persona. Non una star dietro a un muro di egocentrismo, non una star che si ripara dietro al castello dei suoi successi».

Forse da qui nasce anche il timore per un palco che è infinitamente più piccolo di quello che troveranno ad esempio a San Siro, ma che ha una grandissima portata simbolica. Anche a vent’anni dalla prima volta.

A contribuire allora al successo del gruppo allora c’era stato anche il regista Alessandro D’Alatri, che scelse i Negramaro per la colonna sonora del suo film La febbre, subito dopo Sanremo. Il regista è morto quasi un anno fa e il ritorno al festival sarà anche un’occasione per ricordarlo.

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