È stata fra le rivelazioni nel 2024, ma alla vigilia il giudizio dei critici è stato impietoso. Ora bisogna capire come reagirà il pubblico per Febbre, il ritorno di Clara dopo il successo dello scorso anno
Alla vigilia del festival, i giornalisti che hanno ascoltato in anteprima le canzoni erano quasi tutti concordi: Clara non riuscirà a ripetersi. Un anno fa godeva del traino di Mare fuori, fra le serie tv più popolari in Italia. Ma ha fatto anche di più, grazie al successo radiofonico e di streaming di Diamanti grezzi.
In un anno ha portato avanti la carriera parallela di attrice, cantante e di modella, entrando nel novero delle rivelazioni dell’ultimo Sanremo. In pochi mesi, da quasi sconosciuta è diventata fra le cantanti più richieste: sui palchi di tutta Italia, nelle pubblicità o nelle inaugurazioni dei locali. Conta la musica, ma conta anche l’estetica, è inutile negarlo, in quel binomio che è ancora difficile da scindere in certo mainstream. Comunque, quello che è successo nell’ultimo anno le «ha cambiato la vita», come ha detto lei stessa. «Ho trasformato la musica nel mio lavoro».
Febbre
Ebbene, il giudizio della critica su Febbre, la canzone con cui torna quest’anno, non è stato magnanimo e quasi sempre i voti sono stati insufficienti. Non basta, secondo i giornalisti, che fra gli autori ci siano Dardust e Federica Abbate. Luca Dondoni sulla Stampa ha scritto che «il pezzo, con refrain tipici del movimento urban, non ha lo switch».
Stefano Mannucci sul Fatto Quotidiano è stato ancora più duro: «Orchestra e unz-unz, assemblato per innesti casuali. Versi criptici: “il cielo fa come un glitch”; “tutti fanno bling bling io nemmeno mi piaccio”». Francesco Prisco, per il Sole 24 Ore: «“E anche deludere è un’abitudine”, canta Clara nel solito tunz tunz acchiappa stream. Non avremmo saputo dirlo meglio».
Up and down
Passata la vigilia e arrivato il momento di salire sul palco, alla fine il giudizio finale lo darà il pubblico; o meglio ancora: ognuno per sé, chiunque avrà voglia di ascoltarla. La storia del festival di Sanremo è costellata da stroncature dei critici che sono diventate straordinarie hit radiofoniche. Sarà questo il caso?
Il punto è capire dove si ferma la musica e dove inizia l’operazione commerciale, ma questo è un discorso che si potrebbe ripetere – con sfumature diverse – per la maggior parte dei cantanti di Sanremo. È il gioco delle case discografiche e i cantanti molte volte si trovano nel mezzo, cercando di fare del loro meglio.
La metafora della canzone è quella della febbre che sale e poi scende, e così fanno anche certe storie d’amore con i loro alti e bassi. A essere cattivi, si potrebbe dire che anche certe carriere musicali seguono la stessa traiettoria.
Chi è Clara
Ma Clara Soccini – questo il suo nome completo – ha già dimostrato di saper ribaltare i pronostici e sa ben difendersi anche dalle cattiverie, essendo abituata ai giudizi più sprezzanti che si trovano sui social. Un anno fa era arrivata all’Ariston dopo aver vinto fra i giovani, secondo la formula che seguiva ancora il festival targato Amadeus.
In Mare fuori, dal sesto episodio della terza stagione, aveva interpretato Crazy J, una trapper cresciuta in un difficile contesto di microcriminalità e arrestata per omicidio stradale. Ha interpretato Origami all’alba, una delle canzoni più famose tratte dalla serie tv: «Forse, sai, morirò / Forse ti mancherò / Sei come veleno e non so se tornerò».
Classe 1999, è quindi a pieno titolo una esponente della Generazione Z. Nata e cresciuta nel varesotto, ha scoperto la musica da bambina, quando il nonno le ha regalato una tastiera. Quando ha scoperto che avrebbe fatto parte del cast del festival anche quest’anno, ha condiviso sui social un video di lei bambina, mentre cantava in un inglese maccheronico.
Già a 11 anni ha iniziato a studiare canto, scappando dalle lezioni di pianoforte. Come molti altri giovani artisti, si è fatta conoscere condividendo le sue canzoni sui social durante il lockdown. Poi è arrivata la consacrazione: prima a Mare fuori, poi a Sanremo.
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