- Si può scrivere di tutto, ma non di classi sociali. Non c’è rappresentazione che non sia prodotta e destinata alla classe media.
- L’imperativo a “cavarsela da soli” non solo non risolve le diseguaglianze, ma aumenta la sofferenza psicologica, il disagio, la rabbia.
- La sinistra italiana deve iniziare a dare una rappresentanza a questa “melanconia di classe”.
«L’aspetto peggiore della vergogna è che si crede di essere gli unici a provarla» ha scritto una volta Annie Ernaux. L’ha fatto in un memoir del 1997, La vergogna appunto (in Italia disponibile per L’Orma), in cui ricorda un episodio della sua infanzia, un gesto violento del padre verso la madre. È l’indicibile trauma dell’infanzia, il momento in cui diviene consapevole di uno spartiacque, che le fa scoprire – attraverso lo sguardo di disapprovazione delle compagne di scuola borghesi – di esser



