Vedere Annie Ernaux premiata con il Nobel per la letteratura «per il coraggio e l’acume clinico con cui ha svelato le radici, le rimozioni e i limiti collettivi della memoria personale» è conforto e forza.
- Ci si può commuovere di felicità all’assegnazione del Nobel per la letteratura? La risposta è sì, soprattutto in un momento storico in cui molti dei diritti che davamo per acquisiti rischiano di scricchiolare.
- Vedere Annie Ernaux premiata per la letteratura «per il coraggio e l’acume clinico con cui ha svelato le radici, le rimozioni e i limiti collettivi della memoria personale» è conforto e forza.
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La sua è una scrittura politica anche se, quando Ernaux negli anni ’70 inizia a scrivere, non si preoccupa di essere o meno una femminista. I suoi sono libri di lotta, perché il personale è politico, e la prima persona singolare si fonde con la prima persona plurale in una perfetta simmetria nei suoi scritti.
Ci si può commuovere di felicità all’assegnazione del Nobel per la letteratura? La risposta è sì, soprattutto in un momento storico in cui molti dei diritti che davamo per acquisiti rischiano di scricchiolare. Così vedere Annie Ernaux premiata «per il coraggio e l’acume clinico con cui ha svelato le radici, le rimozioni e i limiti collettivi della memoria personale» è conforto e forza. Ho scoperto Annie Ernaux grazie alla casa editrice L’Orma, che in Italia ha pubblicato nove dei suoi romanzi



