- Sembra quasi un paradosso: la tragedia greca è un genere letterario tutto maschile – autori, pubblico, attori sono uomini – e tuttavia è capace di gettare uno sguardo profondo sull’universo femminile.
- La varietà delle figure femminili sta nel fatto che generalmente non possiedono uno statuto eroico; non devono quindi piegarsi alle leggi dell’onore e del coraggio. Ma coraggiose sono, eccome, a modo loro: in primo luogo hanno il coraggio delle passioni.
- Da Medea ad Antigone o Clitemnestra: se la tragedia è lo spazio in cui il conflitto è innescato dalla violazione di un limite, la donna ne è spesso il centro perché rappresenta il potenziale sovvertimento di un ordine.
Sembra quasi un paradosso: la tragedia greca è un genere letterario tutto maschile – autori, pubblico, attori sono uomini – e tuttavia è capace di gettare uno sguardo profondo sull’universo femminile. Potremmo dire che le eroine tragiche (dal punto di vista artistico, ma anche da quello antropologico) sono ai nostri occhi più interessanti degli eroi tragici. Sono diverse, e si potrebbe dire più colorate, sorprendenti; il regno degli istinti, cioè quello che fa della tragedia il teatro delle



