Addio all’attore francese del “Sorpasso”

Trintignant, Gentile, schivo ed elegante. Il perfetto antagonista di Gassman

Actor Jean-Louis Trintignant speaks during a press conference for Love at the 65th international film festival, in Cannes, southern France, Sunday, May 20, 2012. (AP Photo/Francois Mori)
Actor Jean-Louis Trintignant speaks during a press conference for Love at the 65th international film festival, in Cannes, southern France, Sunday, May 20, 2012. (AP Photo/Francois Mori)
  • È morto Trintignant. A 91 anni. Lo ricordiamo, vecchio e bravissimo, in Amour di Haneke, tenero nei Migliori anni della nostra vita, secondo sequel sempre di Lelouch del cultissimo Un uomo, una donna e anche suo ultimo film.
  • Trintignant ha raccontato la storia della mia generazione. Ha descritto, forgiato, ampliato il nostro immaginario. Era di tutti per via di Risi, di Scola, di Comencini, e poi di Zurlini, di Patroni Griffi.
  • Era diventato l’italiano che gli italiani non potevano essere, introverso, schivo ed elegante quando gli altri erano sempre narcisi, primedonne, mattattori. Risi aveva visto giusto. Solo lui poteva stare vicino a Gassman nel Sorpasso. E rendere quel film un classico perenne. Di ogni Ferragosto italiano.

Tra il 2003 e il 2004 ho avuto l’occasione e la fortuna di frequentare molto Dino Risi. Aveva 87 anni, abitava al residence Aldrovandi di Roma, di fronte al Bioparco, lo zoo insomma, ed era il Barney, nel senso della Versione di, italiano. Un finto cinico dalla battuta fulminante. Tipo questa, definitiva. «Quando vado al cinema a vedere un film di Nanni Moretti, penso: – Spostati Nanni, e lasciami vedere il film». Diventammo amici e lui scrisse il suo unico libro, un capolavoro, I miei mostri,

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