IL RITORNO DI FRIENDS

Gli amici si ritrovano più vecchi e rifatti, ma vince la nostalgia

Foto HBO
Foto HBO

 

  • Il fatto che Friends piacesse a una bambina delle elementari non depone a suo favore, ma ancora oggi quando riguardo episodi che ormai potrei recitare a memoria sento un calore familiare, tipico della nostalgia più pura e della pasta al forno di mia nonna.
  • Il 27 maggio è andato in onda Friends: The Reunion, un puntatone celebrativo in cui i sei attori protagonisti – più o meno trasfigurati dalla chirurgia plastica, più o meno ingrassati, più o meno ripescati dall’oblio – si sono ritrovati sul vecchio set per un giro sul viale dei ricordi.
  • Il business della nostalgia è vivo e florido, i reboot affollano le sale cinematografiche e le piattaforme di streaming, nemmeno i morti muoiono più.

Nella mia bolla sociale non si può parlare bene di Friends. Alle cene conveniamo tutti che è invecchiato male, che era scritto così così, che hanno cancellato i neri da New York, che è pieno di battute omofobe, e a un certo punto c’è sempre qualcuno che dice «Vuoi mettere Seinfeld?» mentre gli altri annuiscono solennemente. Ci fregiamo di consumi culturali più sofisticati, ansiosi di conciliare lo spirito del tempo con i nostri gusti, alla ricerca disperata di una scusa accettabile per aver pas

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