Il Leone d'Oro di Venezia 78 è andato al film L’Événement della regista francese Audrey Diwan, un film che difende la legge sull'aborto raccontando la durissima vicenda di una studentessa costretta ad affrontare un pericoloso aborto clandestino nella Francia antiabortista degli anni Sessanta.

«Abbiamo veramente amato questo film ed è stata una decisione unanime», ha detto il presidente della giuria Bong Joon Ho. L'Italia ha vinto con È stata la mano di Dio, il film autobiografico di Paolo Sorrentino, che si è aggiudicato il Leone d'Argento Gran Premio della Giuria e il premio Marcello Mastroianni, destinato a un giovane attore emergente, con il protagonista Filippo Scotti («Sono onorato e emozionato come quando Paolo mi ha scelto per il film», ha detto con le lacrime agli occhi).

«Dovete avere pazienza perché sono molto emozionato. Un film non facile», ha detto Sorrentino che tra i ringraziamenti ha inserito anche Maradona. «Ogni tanto qualcuno antipatico mi dice: "ma perché tu fai un altro film con Toni Servillo?” e io ora posso rispondere: “Guardate dove sono arrivato facendo i film con Servillo"», ha detto Sorrentino, commosso fino alle lacrime.

Gli altri premi

Ma il nostro paese ha vinto anche con Il buco di Michelangelo Frammartino che si è aggiudicato il premio speciale della Giuria e ha ringraziato la Calabria («la regione più bella») dove il film è ambientato.

Oltre al Leone d'Oro ad Audrey Diwan, la giuria ha valorizzato altre due registe meritevoli: il Leone d'Argento per la migliore regia è andato infatti a Jane Campion, per il film The Power of the Dog. Mentre a Maggie Gyllenhaal è stato assegnato il premio alla migliore sceneggiatura (tratta fra l'altro dal romanzo La figlia oscura di Elena Ferrante) del film The Lost Daughter diretto dalla stessa Gyllenhaal.

© Riproduzione riservata