- La satira è una valvola di sfogo, una breve e beata liberatoria sopraffazione sulle sfide quotidiane e sulla sfighe esistenziali. Si affida allo shock, alla sovversione e a un po' di trasgressione per svolgere un'importante funzione sociale.
- La satira è scatologicamente volgare e sessualmente esplicita, affronta i tabù con divertimento. La satira è satira. Non può essere elegante. Non può avere limiti. Deve dare fastidio. Deve colpire il bersaglio, ferirlo e farlo incazzare.
- La vignetta di Natangelo pubblicata sul «Fatto» valida questi presupposti che fanno della satira buona satira.
La satira in Italia non è molto coltivata, per motivi che forse possono ritrovarsi nell’Estetica di Croce, la quale considera la satira come la Cenerentola della letteratura. Qui regna il culto dell’arte e della poesia in senso assoluto. Ognuno, scrivendo, ha per modelli la Divina Commedia, I promessi sposi, I Malavoglia, secondo le proprie intenzioni e ideologie, e nessuno si guarda attorno per capire i lati assurdi, non diciamo ridicoli ma comunque sfrenati della vita che ci circonda. Farlo è



