- Il sol dell’avvenire, ultimo film di Nanni Moretti, esce in Italia il 20 aprile e sarà in concorso al prossimo festival di Cannes.
- Il film parla di una storia ricostruita sui “se”. E se Il Pci nel 1956 avesse scelto di rompere con l’Unione sovietica che aveva invaso l’Ungheria?
- Moretti sa bene che il cinema, più delle cronache di palazzo, più dei libri, è stata la vera molla di formazione politica della nostra generazione. Politica intesa come estetica=etica, come visione del mondo.
Diceva Nanni Moretti in Caro diario che anche in una società più decente si sarebbe sempre trovato a suo agio e d’accordo sempre con una minoranza. Mi duole dirgli che ha sbagliato pronostico. Temo che in questo suo Il sol dell’avvenire, che esce in sala il 20 aprile e poi corre a Cannes in gara per una Palma d’oro che potrebbe essere la numero due dopo quella per La stanza del figlio (meglio però tacere, per scaramanzia), ci riconosceremo tutti, maggioranza di una minoranza se proprio voglia



