Lasciamo stare vecchie questioni della destra. Per esempio la fiamma che arde sulla tomba di Benito Mussolini o antiche passioni russe e andiamo a vedere i cavalli di battaglia di oggi.

Silvio Berlusconi declama promesse come il dentista gratis e più alberi per tutti, ormai travalicando la parodia di Cetto La Qualunque. Tratta gli elettori come se fossero dei minus habens, tanto poi la sua unica preoccupazione sarà come sfruttare il governo per i suoi affari.

Matteo Salvini fa discorsi su discorsi dove il succo alla fine resta sempre lo stesso.

La trita e ritrita storia sugli immigrati, che tra l’altro gli creerà non pochi problemi in Europa, e la flat tax. Esilarante.

Quest’ultima viene sbandierata da alcuni decenni senza che sia stata mai attuata e ci sono buone probabilità che non venga realizzata nemmeno questa volta.

Giorgia Meloni resta in silenzio. D’altronde è arrivata al gradino di primo partito in Italia stando muta all’opposizione.

Le poche volte che evade dal suo guscio, le escono, incontrollate, pesanti affermazioni come classificare l’anoressia e l’obesità a devianze da combattere, ritornando, come si diceva all’inizio, a vecchie nostalgie del passato.

In questa totale assenza di idee e di una qualsiasi visione del futuro, la domanda interessante è chiedersi in che cosa sperano tutti questi elettori che fanno volare i sondaggi del centrodestra.

Quando gli italiani organizzano le vacanze o discutono di calcio o come far quadrare il proprio budget per arrivare a fine mese sono sempre in grado di capire qual è il bianco e quale è il nero.

Lo stesso vale per le elezioni amministrative. Non si sbagliano con i propri sindaci, non votano mai alla cieca.

Quando si tratta delle elezioni politiche nazionali, l’emotività più oscura e irrazionale sembra invece fare da padrona.

Negli ultimi decenni hanno trionfato i populismi. La Lega di Umberto Bossi contro “Roma ladrona”, i Cinque Stelle con il loro “vaffa”, per non parlare di Berlusconi, campione assoluto di populismo.  

La gente non è affatto stupida, ma è come se la paura accecasse la razionalità per osannare chi la spara più grossa.

Purtroppo dal prossimo autunno arriveranno stagioni pesanti: per esempio, come si potrà affrontare l’emergenza gas che terrorizza famiglie e imprese.

Gli elettori si stanno chiedendo chi davvero potrebbe risolverla?

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