Hai sentito cos’è successo in via Pier Lombardo? A Milano da due giorni non si fa che parlarne. L’esplosione delle bombole d’ossigeno sembrava un attentato, per di più vicino a una scuola e al teatro Franco Parenti. E, aggiungo io, a trenta metri dalla casa in cui ho vissuto per dieci anni, un bilocale al piano rialzato a dieci minuti a piedi dal centro. Cinque finestre nessun balcone, cucina immacolata perché non mangiavo mai a casa. Passavo, mi cambiavo e uscivo. Qualche volta organizzavo feste. A un certo punto, causa un problema al riscaldamento, era stato soprannominato dagli amici Baita Venezia. Ma nulla che i vent’anni non potevano risolvere.

Lo comprarono per me i miei genitori nel 2001, con le lire. Per questo oggi non posso che empatizzare coi ragazzi accampati fuori dalle università, perché il costo degli affitti a Milano è diventato insostenibile. Quel passaggio dalle lire agli euro che a molti ha fruttato una fortuna, è stata la condanna della generazione a venire, ma i nostri governanti sembrano esserselo scordato.

Caro affitti

Servono case per gli studenti, abitazioni a prezzi calmierati, agevolazioni. E non parlo dell’area di Porta Nuova, lì ci abbiamo rinunciato. Parlo degli appartamenti in via Benaco, nella zona popolare Corvetto, passati da 700 euro al mese per un bilocale a non c’è più niente da affittare. Tutto è stato rastrellato dalle agenzie immobiliari in vista delle Olimpiadi. Di case in vendita neppure a parlarne.

Su Idealista mi sono applicata per un mese senza successo. Tenevo di mira un paio di palazzi nuovi, ma niente. Poi l’altra sera, mentre andavo al Plastic mi sono fermata a bere una birra al Madama, e ho alzato lo sguardo: poche luci accese in quel palazzo immacolato. Dove sono gli inquilini? Forse al mare o a cena fuori? O quelle case fanno parte di pacchetti di investimento o beni rifugio, veduti dalle banche a chi non sa neppure di averle? Di sicuro c’è che qualcuno ci guadagna e il prezzo più caro lo pagano i residenti.

Compleanni

Maggio è il mese dei compleanni e delle svendite per la stampa. Due cataclismi per le finanze. Delle svendite preferisco tacere, ai compleanni almeno ci si diverte. Il primo in agenda è stato del pierre di Moschino Andrea Caravita, che ha inaugurato la terrazza del nuovo Radisson Collection Santa Sofia con un centinaio di amici. I miei applausi più sentiti vanno al dj Andrea Zelletta che ci ha fatto sentire a Ibiza anche se eravamo in centro a Milano. Applausi anche alla cucina Nikkei, mix tra peruviana e giapponese, che credevo fosse solo una moda.

Due giorni dopo è stata la volta dell’amica Barbara D’Urso che ha festeggiato le sue 66 primavere con la carica dei 26. L’invito era per l’orario aperitivo nel ristorante più instagrammato di Milano, Penelope a casa, di Francesca Caldarelli e Tonio Liuzzi. Orario che faceva prevedere un rientro a casa per le dieci al massimo, invece si è fatta chiusura cantando con Mietta e Fausto Leali in persona, tra parterre bipartisan e sportivi.

Il giorno dopo ha festeggiato 28 anni Tananai al Forum con un concerto e poi l’afterparty, da cui sono tornata a casa bagnata di champagne visto che ero davanti a lui quando ha deciso di stappare la magnum. Il giorno a seguire Maria Elena Ghisolfi, fondatrice della onlus Pettirosso, ci ha raccolti in quaranta nella saletta privata de Le specialità. Tra gli invitati al mio tavolo c’erano Carlo Mengucci pierre di Etro, Carmine Spena pierre di Prada, Andrea Caravita, l’autore di XFactor Giacomo Carrera, e l’avvocata Andrea Mangini, moglie del designer Giuliano Dell’Uva che ci ha invitato a Capri per il suo compleanno a luglio, organizza una festa cubana. Sarà poi da capire come vestirsi.

Fuga al mare

Mentre scrivo sono al mare, al Tigu Beach, sulla spiaggia di Riva Trigoso, non distante da Sestri Levante. Per questi raggi di sole fuori città devo ringraziare l’amica Alessandra Sarni, capo comunicazione di Paul e Shark che, dopo aver conosciuto i due giovani proprietari di questo paradiso Mattia ed Edoardo, ha deciso di personalizzare il loro lido. Tanti sono i brand di moda che lo fanno, ma questo è unico, sembra un bistrot francese sul mare. E poi qui davanti c’è uno spot marino raggiungibile coi kajak o barche elettriche in cui viene studiata la biodiversità. La mia missione di oggi è stringere amicizia col biologo Luca Tixi che conosce un posto segreto dove si riproducono i cavallucci marini. Se ci riesco – amici studenti ve lo prometto – vi lascio la mia casa a Milano.

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