Intervista al direttore di Micromega sul Qatargate

Flores d’Arcais: «Dopo Berlinguer, quella degli ex Pci è una storia criminale. La brava gente neanche prova più a candidarsi»

16 JAN 2006. PRESENTATION OF THE NEW BOOK OF THE WRITERS MARCO TRAVAGLIIO AND PETER GOMEZ, CALLED \\\"INCIUCIO\\\" AT THE AMBRA JOVINELLI THEATRE. IN THE PICTURE THE JOURNALIST PAOLO FLORES D'ARCAIS. © PIERGIORGIO PIRRONE / /TEAM / Lapresse *** Local Caption *** 00289878
16 JAN 2006. PRESENTATION OF THE NEW BOOK OF THE WRITERS MARCO TRAVAGLIIO AND PETER GOMEZ, CALLED "INCIUCIO" AT THE AMBRA JOVINELLI THEATRE. IN THE PICTURE THE JOURNALIST PAOLO FLORES D'ARCAIS. © PIERGIORGIO PIRRONE / /TEAM / Lapresse *** Local Caption *** 00289878
  • «Il caso Qatar è un fatto gigantesco, che infanga tutta la sinistra, rende la parola “sinistra” presso l’opinione pubblica un marchio indelebile di corruzione affaristica. Un crimine morale, oltre ai crimini giuridici».
  • «Se un dirigente non vede mai le “mele marce”, vuol dire che si è coperto gli occhi. Se di fronte a te succedono cose così e non ti accorgi di niente, non hai titoli per dirigere una forza politica».
  • «I segretari del Pd, fino a Enrico Letta, non hanno fatto nulla per fare in modo che chi non è come la moglie di Cesare non possa entrare in lista. Le brave persone neanche si candidano più»

Dopo quasi quarant’anni, secondo Paolo Flores d’Arcais, direttore di MicroMega, «oggi si fa qualche timido accenno alla questione morale, che si è nel frattempo aggravata. Il Pd si è progressivamente berlusconizzato». L’oggetto dell’intervista è il caso Qatar, che coinvolge – fin qui – un ex europarlamentare del Pd, un’ex vicepresidente e un gruppo di collaboratori. Perché la questione morale dal 1981, quando Enrico Berlinguer la denunciò a Eugenio Scalfari, si sarebbe aggravata? La guerra

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