«Esistono sfide che si possono vincere solo tra Fratelli». A scriverlo è Martin Avaro, fedelissimo di Fratelli d’Italia, con un passato da duro e puro. Dal neofascismo di Forza nuova agli affari istituzionali il passo è stato breve. E passate brillantemente le burrasche giudiziarie – in un caso, condannato in primo grado per lesioni aggravate ai danni di due carabinieri, è stato salvato dalla prescrizione in appello (2017) – ora è diventato un imprenditore di successo. Fedina penale intonsa e guai alle spalle.

La sfida alla quale si riferisce nella foto pubblicata sui social è stata ampiamente superata: la festa di Atreju, organizzata dai giovani di Fratelli d’Italia, anche quest’anno partecipata e ricca di ospiti. L’amico del partito oggi è imprenditore di successo e, come può rivelare Domani, fa incetta di appalti con enti pubblici, anche con la presidenza del Consiglio.

Nella foto risalente a poco prima dell’inizio dell’evento posa con le braccia conserte, e al suo fianco c’è un dipendente di Italica Solution, la srl che l’ex camerata amministra e possiede (ha il 90 per cento delle quote attraverso un’altra srl da lui controllata). Sullo sfondo dello scatto si intravedono i preparativi e la pista di pattinaggio già montata, una delle attrazioni di Atreju.

La sua società si occupa proprio di organizzazioni di eventi e di allestimenti, già in passato al lavoro per organizzare l’evento dei giovani meloniani e non solo. Era presente alla festa per la vittoria elettorale di Meloni, come svelato da questo giornale ormai due anni fa. All’epoca, era il 2023, lavorava con l’ausilio di un’altra ditta per Atreju. Poi nonostante il clamore per la notizia pubblicata si è messo in proprio. Adesso sono le sue società a organizzare eventi e fare incetta di affidamenti e appalti pubblici.

«Quella di Italica Solution, fra le offerte vagliate, è risultata anche quest’anno la più competitiva e la migliore nel rapporto qualità-prezzo. Martin Avaro non ha alcun ruolo all’interno del partito», dice a Domani l’ufficio stampa di FdI. L’ex segretario romano di Forza nuova, amico di Arianna Meloni, del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove e dei maggiorenti del partito, ne ha fatta di strada. Mentre allestisce palchi per accompagnare fasti e successi del partito incassa anche soldi da Regione Lazio e, perfino, da Palazzo Chigi. Tutto legittimo, ma i rapporti certificano quanto il richiamo della foresta sia forte e quanto le radici profonde non siano mai gelate, come amano ripetere i vertici del partito.

Un Avaro a Chigi

«Allestiamo e progettiamo grandi eventi nella P.A. garantendo il massimo della professionalità, serietà e concretezza nel centrare l’obiettivo richiesto da parte del nostro cliente», si legge sul sito della società Italica Solution, dove si mostrano alcuni lavori realizzati per Palazzo Chigi.

Domani può svelare che ha incassato soldi pubblici anche con un’altra società. Il demiurgo degli eventi meloniani, infatti, amministra anche la ditta Mr. Tailor, nella quale detiene anche il cinquanta per cento delle quote. Si tratta di una società a responsabilità limitata semplificata che si è aggiudicata un affidamento diretto lo scorso anno dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Sul sito l’azienda si presenta così: «Una sartoria dove la tradizione sartoriale italiana incontra l’innovazione».

Una miscela tra cuore nero, il passato da fascista, gli eventi del partito e i soldi pubblici. Domani ha letto la determina, firmata dal coordinatore dell’ufficio Patrimonio, gare e contratti, Filippo Guagnano. I presupposti per l’affidamento diretto sussistono «alla luce del preventivo fornito in ossequio al principio di rotazione, dalla società Mr Tailor», si legge. La cifra? Una spesa stimata in 137mila euro oltre Iva, pagati in tre tranche come risulta dalle rilevazioni sui pagamenti della presidenza del Consiglio.

Ma cosa ha fornito la società di Avaro? «Uniformi per gli addetti alle anticamere istituzionali e dipartimentali» in ragione di un decreto della presidenza del Consiglio del 27 marzo 2024 «che aggiorna la disciplina delle uniformi PCM, ripristinando, tra le altre cose, la doppia foggia estate/inverno e prevedendo una durata della fornitura non inferiore a tre anni».

A rispondere presente, la società di Avaro. Scordiamoci il passato, l’oggi è fatto di appalti e forniture a Chigi. Eppure negli anni in cui l’ambiente di Avaro era un altro spunta un’amicizia inedita con un altro ex fascista, che però ha preso un’altra strada: quella delle pistole. Nel 2023 questo giornale aveva pubblicato un’inchiesta in tre puntate nella quale svelavamo affari e rapporti con il partito della società di Avaro. Raccontavano delle performance canore dell’ex camerata durante il raduno di Forza nuova, ripreso dalle telecamere del regista autore del documentario Nazirock.

Cuore nero

Erano gli anni della sua militanza fascista quando cantava a squarciagola strofe del genere: «Ho il cuore nero, e me ne frego e sputo in faccia al mondo intero». Rinnega il suo passato, Avaro? «Ma che domanda è, non le rispondo», diceva a Domani, così come non rispondeva sugli esiti dei suoi procedimenti, di certo mai terminati con una condanna definitiva. Di alcuni si trova traccia in informative dei carabinieri che svelano anche un’amicizia mai rivelata, quella con Matteo Costacurta, detto Il Principe, all’epoca nero tra i neri e oggi in carcere perché killer al soldo dei boss albanesi.

«Giova segnalare come costoro (Matteo Costacurta e Marco Di Dio, militante di Forza Nuova, ndr) siano in diretto contatto con Avaro Martin, leader di Forza Nuova, condannato, in primo grado, dal Tribunale di Roma VII Sezione Collegiale, in data 15.12.2009 per assalto alle caserme a seguito del decesso di Gabriele Sandri e denunciato dalla Digos di Roma il 26 aprile poiché trovato in possesso di migliaia di volantini inneggianti il fascismo», si legge in un’informativa dei carabinieri datata giugno 2010.

Il casellario di Avaro risulta intonso, mai condannato definitivamente. Restano il passato con dentro i volantini inneggianti al fascismo, le amicizie con neofascisti poi diventati criminali feroci, gli episodi nei quali è rimasto coinvolto, in uno salvato dalla prescrizione. Avaro non ha voluto rispondere alle nostre domande. Mentre dopo l’anticipazione sul nostro sito dell’inchiesta le opposizioni sono insorte. Angelo Bonelli, leader di Avs, ha annunciato un’interrogazione parlamentare, mentre Nicola Fratoianni attacca l’amichettismo «al quale il governo poteva dedicare un ministero». Il Pd, con il deputato Andrea Casu, chiede alla presidente Meloni di chiarire sui soldi pubblici finiti all’organizzatore di Atreju. «Siamo di fronte a un fatto gravissimo, inopportuno e indecente», denuncia Chiara Appendino, deputata del M5s.

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