Il porto mediterraneo di Ashkelon è oggi uno dei due principali scali energetici di Israele, snodo dei traffici di gas e petrolio sul Mediterraneo, ma per la direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo che ha iniziato a indagare per riciclaggio sulla società petrolifera Saras e su una possibile rete di contrabbando del petrolio lungo le vie del Mare Nostrum, Ashkelon è soprattutto un porto fantasma. Inizia da qui l'ultima tappa dell'inchiesta realizzata da Domani per raccontare il la

Petrolio sporco
Dall’Iraq e Malta fino in Italia. L’inchiesta realizzata da Domani sulla rete che porta dai pozzi dell’Isis fino alle pompe bianche, passando per intermediari, società cartiere e paradisi fiscali. Il grande network del contrabbando di petrolio raccontato attraverso documenti e testimonianze audio inedite. Un viaggio nel mondo dei trafficanti libici in affari con le mafie e in quello dei ras italiani del gasolio anche loro con relazioni torbide. La prima tappa parte dall’inchiesta della procura antimafia di Cagliari, che indaga sulla società petrolifera Saras della famiglia Moratti per aver importato e commercializzato greggio di provenienza dal Kurdistan iracheno per un valore di 1,2 miliardi di euro. E qui che troviamo una società sotto il controllo del genero di Recep Tayyp Erdogan


