La maggioranza che sostiene il governo ha trovato un accordo sulla riforma delle concessioni balneari contenuta nel ddl Concorrenza. La riforma, osteggiata dai gestori degli stabilimenti balneari e da quasi tutto il centrodestra che li sostiene, nei giorni scorsi aveva minacciato la stabilità del governo. 

Il compromesso

Secondo i partecipanti alla riunione al Senato, l’accordo raggiunto dalle forze di maggioranza prevede di rimandare alcune questioni delicate ai decreti attuativi che saranno scritti dopo l’approvazione delle riforma. In particolare, sarà rinviata la decisione sull’importo degli indennizzi per quei gestori di stabilimenti che dovessero perdere la concessione in seguito alla messa a gara. 

L’accordo conferma anche la cosiddetta “finestra” per consentire di ritardare la messa a gara di alcune concessioni anche oltre il termine del 31 dicembre 2023. Se presenti alcune condizioni, infatti, le concessioni potranno essere messe anche per tutto il 2023.

Il centrodestra è soddisfatto per l’introduzione nel decreto del principio degli indennizzi, mentre il centrosinistra esprime soddisfazione per il passo avanti fatto dal ddl Concorrenza. 

«La soluzione trovata è positiva e ragionevole», dice Antonio Misiani, senatore del Partito democratico. «È un accordo, un compromesso», ha commentato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Il governo porta a casa che ci saranno delle evidenza, il Parlamento che ci saranno degli indennizzi ed il territorio che ci sarà una finestra temporale» per presentarsi eventuali ricorsi.

I prossimi passaggi

L’accordo sarà introdotto con un emendamento al ddl Concorrenza che sarà esaminato dalla commissione Bilancio del Senato. Già in mattina dovrebbe passare alla commissione Industria che sta completando l’esame del ddl Concorrenza. 

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