In Europa ormai non c’è più solo la svolta autocratica di Orbán, ma pure quella dei suoi “allievi”: il premier slovacco ha fatto un corso accelerato e ora attacca giustizia, media, cultura. Il suo primo obiettivo è «farla franca»: da Bratislava, le testimonianze di direttori di teatro cacciati, intellettuali bersagliati, politologi e giornalisti investigativi. Bruxelles considera di bloccare i fondi alla Slovacchia come ha già fatto con l’Ungheria
«Robert Fico lo ha confidato. Visto che le indagini su corruzione e criminalità erano arrivate a toccare le persone a lui vicine, teneva in casa la valigia pronta: era in uno stato d’ansia, convinto che prima o poi la polizia lo avrebbe buttato giù dal letto per sbatterlo in galera». L’intellettuale Péter Hunčík è stato consigliere di Václav Havel, ha fondato il partito liberale “Ponte”; conosce da vicino le vicissitudini del potere in Slovacchia. E ricorda bene di quando Fico quel potere se l’e



