- La scelta del governo italiano di introdurre i tamponi per chi entra in Italia, anche se da paesi Ue e già vaccinato, rischia di incrinare il sistema del pass a livello europeo e suscita imbarazzi in Ue, anche al vertice dei capi di stato e di governo.
- Ma durante il Consiglio europeo Draghi insiste sulla sua scelta, e nonostante i rimbrotti e le conclusioni congiunte, in cui il Consiglio invoca «azioni coordinate» e omogenee, Bruxelles non frena la mossa del premier. Intanto anche la Grecia interviene sulla scia dell’Italia.
- Non è la prima volta che un governo agisce in modo scoordinato e che l’Ue non lo frena. A febbraio la Commissione ha lasciato correre quando Merkel ha reintrodotto i controlli alla frontiera a dispetto delle linee guida europee.
La linea di Mario Draghi sui tamponi per chi viaggia in Italia dai paesi Ue passa senza troppe rimostranze al Consiglio europeo, dopo le tensioni dei giorni scorsi. La gestione della pandemia e della variante Omicron è il primo punto discusso dai capi di stato e di governo, durante un Consiglio con molti nodi da sbrogliare: non solo il Covid-19, ma il caro dell’energia, la Bielorussia con la sua “guerra ibrida” e le tensioni in Ucraina, come pure le frontiere esterne e la “bussola strategica”,



