- Quando Olaf Scholz ha tenuto il suo discorso per la festa dell’Europa all’Europarlamento, persino una forza che compone il suo governo lo ha contestato perché “non pensa europeo”.
- Tutto quell’afflato europeista che aveva pervaso l’accordo di coalizione tedesco si è già spento. Non solo il cancelliere non ha esercitato il ruolo di promotore dell’integrazione politica europea, ma la ha anche attivamente sabotata quando si è trattato di rincorrere gli interessi nazionali. Gli esempi si moltiplicano.
- La Germania comanda ancora, in Europa, e si proietta per farlo anche dopo il 2024; ma nel frattempo ha rinunciato a essere una guida.
Non capita spesso che un capo di governo sia contestato pubblicamente, davanti a tutta Europa, nell’emiciclo dell’Europarlamento, da una forza che compone il suo stesso esecutivo. È successo questo martedì, ed è successo al più potente dei leader europei, il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Dopo che lui ha pronunciato il suo intervento nell’aula di Strasburgo, e nel giorno della festa dell’Europa, la capogruppo dei Verdi europei, Terry Reintke, tedesca anche lei, ha dichiarato senza mezzi te



