- L’elettorato più giovane in Germania ha premiato soprattutto Verdi e liberali, che, dopo aver proposto temi cari a chi ha meno di 25 anni, ora hanno in mano il timone dei negoziati.
- A fare la differenza, oltre all’analisi di problemi come cambiamento climatico, digitalizzazione e libertà individuale, sono stati i candidati giovani: su questo punto ha recuperato in parte anche la Spd.
- Permeando anche i gruppi parlamentari (a parte quello dei conservatori) i giovani avranno nel prossimo governo un peso importante, e Scholz li corteggia ben consapevole di questo fatto.
Da una parte ci sono i Verdi e i liberali della Fdp che trattano per capitalizzare la loro influenza; dall’altra i partiti popolari, Cdu e Spd, che fanno anticamera. Un altro modo di descrivere la scena è che da una parte i giovani guidano il processo per formare una coalizione, mentre gli anziani per una volta sono costretti a saltare un turno. Ad Armin Laschet, il grande sconfitto della Cdu, in questi giorni i suoi sessant’anni devono pesare parecchio. Anche perché a differenza di Olaf Scholz



