Il ministero dell’Economia tedesco ha commissariato Gazprom Germania, la filiale del gigante russo. Il ministro Robert Habeck ha ordinato alla Bundesnetzagentur, authority competente, di prendere il controllo della società per via del «rapporto di proprietà incerta e la violazione della regola di aggiornamento della composizione della proprietà prevista dalle norme sul commercio estero tedesche». 

Le ragioni

Secondo il ministero «Gazprom Germania gestisce infrastrutture di importanza critica in Germania ed è quindi molto significativa nella fornitura di gas». Inoltre, «il governo tedesco sta facendo tutto il necessario per salvaguardare la certezza delle forniture» ha detto Habeck. 

La manovra del ministero è arrivata dopo che la proprietà della filiale tedesca era passata da Gazprom Export Llc a Gazprom Export Business Services Llc con sede a San Pietroburgo. Il cambio di proprietà è arrivato mentre il governo stava valutando se fosse possibile statalizzare l’azienda per mettere sotto il proprio controllo una serie di siti di stoccaggio che negli ultimi mesi non erano stati adeguatamente riempiti e altre infrastrutture cruciali. 

La reazione di Gazprom fa pensare che l’azienda russa volesse evitare di lasciare la filiale tedesca in mano al governo. Il nuovo proprietario, Gazprom Export Business Services, finora era registrata come controllata della Gazprom Holding (di proprietà dello stato russo). 

Secondo informazioni recenti dell’agenzia russa Tass citate dal settimanale Spiegel, però, il 31 marzo la Gazprom Holding ha alienato la Export Business Services. Ad oggi, secondo quanto registrato dall’authority russa competente, la Gazprom Export Business Services apparterrebbe per lo 0,1 per cento alla Palmary AO e per il 99,9 per cento restante a sé stessa. Contestualmente al cambio di proprietà l’azienda ha annunciato la liquidazione della filiale tedesca. 

La posizione del governo

Secondo il governo, la manovra è in contrasto con la legge per il commercio estero tedesco, perché in base a quanto prescrive la legge il cambio di proprietà andava notificato con anticipo. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che non è nota l’identità dei nuovi proprietari. Motivi sufficienti per il ministero per non riconoscere i nuovi titolari e affidare la filiale a un commissario fino a fine settembre. 

Contestualmente Habeck vorrebbe aprire un’indagine su un’eventuale rottura delle norme della legge per il commercio e sull’opportunità di lasciare infrastrutture cruciali in mano straniera, un procedimento simile all’applicazione della golden share in Italia. 

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