LA CAMPAGNA “PUBBLICITARIA”

La Polonia vuole la linea dura con Putin. E ce lo manifesta

(A sinistra il Colosseo, a destra Mariupol sventrata. Nella campagna polacca ci sono anche Amsterdam, Amburgo e altre città europee)
(A sinistra il Colosseo, a destra Mariupol sventrata. Nella campagna polacca ci sono anche Amsterdam, Amburgo e altre città europee)
  • La Polonia è il primo paese Ue al quale la Russia ha tagliato le forniture di gas, ed è anche quello più esposto contro Mosca.«Non temiamo nessun ricatto», dice il premier polacco. Ma non si limita a ripetere ai propri cittadini che «la Polonia è indipendente dal gas russo». 
  • Va oltre. Ha lanciato una campagna rivolta ai paesi europei reticenti all’embargo energetico. In uno dei manifesti c’è pure il Colosseo. Oltre che nelle città, le immagini piombano anche sulle nostre bacheche Facebook sotto forma di post sponsorizzati. Dal sito della campagna, la Polonia ci suggerisce pure una mail automatica pronta per essere spedita ai politici nostrani.
  • Prima della guerra, il bersaglio preferito del governo polacco era Bruxelles. Ora lo stile propagandistico resta, e lo schema cambia. La sintonia con gli Usa si rafforza; e sia nei confronti dell’Ue, che dell’opposizione interna, il governo si consolida.

«Davvero pensavate che la Russia non avrebbe usato il ricatto del gas? Che ingenuità. Lo usa da anni». La Polonia è il primo paese Ue al quale la Russia ha tagliato le forniture ed è anche quello più esposto contro Mosca. La reazione del premier polacco lo dimostra. «Non temiamo nessun ricatto», dice Mateusz Morawiecki. Lo ripete da quando Vladimir Putin ha preteso il pagamento in rubli e Varsavia ha rifiutato ogni compromesso. Ma il governo non si limita a ripetere ai propri cittadini che «la

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