- La crisi ucraina, e la pressione della Russia sull’Europa orientale, spingono la Polonia a rinsaldare i rapporti con gli Usa e a ricucire quelli con l’Ue. Per tenersi ancorata a Washington, Varsavia è arrivata a dismettere alcuni comparti industriali, come è successo con l’acquisto di carrarmati Usa.
- Gli Stati Uniti e la Nato rimangono il punto di riferimento quando l’Ue appare troppo morbida verso la Russia. E proprio gli Usa possono svolgere un ruolo di mediazione con Bruxelles per evitare che la Polonia, a causa delle tensioni sullo stato di diritto, ne resti del tutto disancorata.
- La Casa Bianca sta effettivamente agendo in questa direzione e ha Duda come figura di riferimento. C’è lui a mettere il veto sulla “lex Tvn”, ed è ancora una volta lui ora a proporre una riforma della magistratura che darebbe a Bruxelles un alibi per ripristinare rapporti (e fondi) con Varsavia. Il governo ultraconservatore polacco non rinuncia alla retorica anti Bruxelles: Duda è il pontiere.
La pressione della Russia sull’Ucraina, e di riflesso sull’Europa orientale, spinge la Polonia a rinsaldare i rapporti con gli Stati Uniti e a ricucire quelli con l’Unione europea. E visto che il governo ultraconservatore polacco non rinuncia alla sua retorica anti Ue, tanto da contrassegnare con il logo della bandiera europea l’aumento dei costi dell’energia sulle bollette, è Andrzej Duda a fare da pontiere. Il presidente della Repubblica polacco, che per farsi rieleggere nel luglio 2020 h



