30mila manifestanti si sono riuniti in Francia per protestare contro la costruzione di un «megabacino» nella città di Sainte-Soline, nella regione della Nuova Aquitania. Poco dopo l’arrivo in zona, i manifestanti si sono scontrati con le forze dell’ordine presenti, riuscendo a incendiare due auto della gendarmeria. Le autorità hanno risposto con il lancio di lacrimogeni e granate assordanti, nel tentativo di disperdere la folla.

Gli scontri avvengono in un clima sociale estremamente teso a causa del duro conflitto politico sulla riforma delle pensioni, che, voluta dal presidente Emmanuel Macron, innalza l’età pensionabile a 64 anni. 

Il «megabacino»

Il bacino contro cui si protesta è paragonabile a un grosso stagno artificiale pensato per raccogliere acqua piovana da utilizzare, poi, per irrigare i campi circostanti. L’idea è contrastare gli effetti della siccità che condizionano la resa agricola dei terreni. 

Il progetto desta preoccupazioni ecologiche non indifferenti, a cominciare dalla possibile proliferazione di batteri nelle acque stagnanti. Altro timore delle associazioni ambientaliste è la rapida evaporazione dell’acqua raccolta che rischia di mettere in crisi l’equilibrio dell’ecosistema locale. 

I manifestanti chiedono, inoltre, di rivedere il modello di sviluppo che rende necessario questo tipo di opere, optando per un’agricoltura meno intensiva e con un consumo idrico ridotto, senza trovare soluzioni di adattamento temporaneo alla siccità.

Le autorità hanno condannato le azioni di «diverse centinaia di individui radicali», indicando negli agitatori violenti la causa degli scontri e invitando i manifestanti pacifici alla prudenza.

La mobilitazione contro la riforma

Come annotato dal segretario nazionale del Partito comunista, Fabien Roussel, in Francia si respira un clima da «guerra civile», a cui, secondo il politico di sinistra, ha contribuito la “linea dura” di Macron sulla riforma delle pensioni, sfociata nell’aggiramento del voto parlamentare. 

Roussel ha detto di temere che Macron voglia la radicalizzazione del movimento contro la riforma al fine di esasperare gli “indecisi” e ottenere il favore dell’opinione pubblica. 

Dopo i milioni di cittadini scesi in piazza negli ultimi giorni, con conseguente cancellazione della visita di re Carlo d’Inghilterra, un numero ingente di manifestanti è atteso nelle strade francesi martedì 28, giorno designato dalle parti sociali per la mobilitazione nazionale contro la riforma. 

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