REPORTAGE DA BUDAPEST

Ungheria, Orbán controlla le università. Questa gli è sfuggita di mano

Gli studenti di Freeszfe preparano uno spettacolo teatrale in un pub. Alcuni locali budapestini ospitano le prove e le pièce per solidarietà. (Foto Freeszfe)
Gli studenti di Freeszfe preparano uno spettacolo teatrale in un pub. Alcuni locali budapestini ospitano le prove e le pièce per solidarietà. (Foto Freeszfe)
  • Quando Viktor Orbán, dopo aver messo le mani sui media indipendenti, ha cominciato a definire il proprio controllo anche sul mondo accademico, l’università di teatro e arti cinematografiche di Budapest, “Szfe”, con i suoi studenti, con il suo corpo insegnanti, si è ribellata come nessun altro ateneo aveva fatto prima.
  • Ma il premier ungherese è riuscito a irreggimentare le università. «Non abbiamo potuto accettarlo», dice il regista e professore László Bagossy. Così è nata “Freeszfe”, la “libera università” di teatro e arti cinematografiche: una costola indipendente, l’anima libera, senza fondi e senza supporti.
  • Grazie alla collaborazione con altre università europee, i diplomandi sono riusciti ad acquisire un titolo. Ma i nuovi iscritti, come Anna Zilahy, studiano per un corso che in Ungheria non è riconosciuto. Sanno che «saranno di meno i soldi, le opportunità». Storia di chi ha scelto «la strada più difficile», e di una Budapest alternativa. Anche sul fronte della cultura.

«Saranno di meno i soldi, e saranno di meno le opportunità. So di aver scelto la strada più difficile. Ma, per quanto possa sembrare assurdo, io non mi sento hopeless, senza speranze». Anna Zilahy ha 21 anni, un candore disarmante, e studia per diventare drammaturga. Mentre scandisce la parola hopeless, al suono della sua voce si sovrappone un rumore di scarpe da tip tap: una decina di ragazzi sta correndo in sala per provare uno spettacolo. Siamo a Buda, nel centro culturale di piazza Marczibá

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