La Commissione europea ha deciso di aprire una trattativa su un price cap temporaneo al prezzo del gas. Un cambio di linea dopo che nelle ultime settimane Bruxelles si era schierata dalla parte dei paesi ostili a questa misura.

«Siamo pronti a discutere di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità. Questo tetto rappresenterebbe anche un primo passo verso una riforma strutturale del mercato elettrico. Ma dobbiamo anche guardare ai prezzi del gas oltre il mercato dell'elettricità» ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, intervenendo alla plenaria del parlamento europeo a Strasburgo. «Lavoreremo inoltre insieme agli stati membri per ridurre i prezzi del gas e limitare la volatilità e l'impatto della manipolazione dei prezzi da parte della Russia». 

La presidente ha sottolineato che l’opzione fosse in discussione già da marzo. «Abbiamo qualificato tale price cap come avente un impatto immediato sui livelli dei prezzi, ma che comporta degli svantaggi in termini di sicurezza dell'approvvigionamento del gas. La situazione si è evoluta in modo critico da allora».

Il timore sulla sicurezza degli approvvigionamenti è la ragione principale dell’opposizione alla misura di Berlino, che ha deciso per uno scatto in avanti stanziando la settimana scorsa 200 miliardi per ottenere un tetto al prezzo del gas nazionale. 

«Rafforzeremo anche la nostra piattaforma Energy. Questo è nel nostro interesse collettivo.Dobbiamo evitare uno scenario in cui gli Stati membri tornano a fare offerte più alte sui mercati mondiali e fanno salire i prezzi per l'Europa». La negoziazione collettiva è lo strumento su cui puntava in misura maggiore la Germania, in luogo del price cap. 

Cambiare il Ttf

«Oggi, rispetto a marzo, più Stati membri sono aperti e noi siamo meglio preparati. Tale massimale sui prezzi del gas deve essere concepito adeguatamente per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. Ed è una soluzione temporanea per soddisfare il fatto che il Ttf, il nostro principale parametro di riferimento dei prezzi, non è più rappresentativo del nostro mercato, che oggi include più Gnl».
Secondo von der Leyen, insomma, è ora di cambiare il mercato di riferimento del gas per avere una determinazione del prezzo che risponda di più al nuovo contesto in cui i paesi devono acquistare la materia prima. Quello attuale è stato molto criticato nelle ultime settimane a causa della sua sensibilità all’intervento degli speculatori, che hanno fatto sì che il prezzo schizzasse. «Si tratta di una soluzione temporanea fino allo sviluppo di un nuovo indice dei prezzi dell'Ue che garantisca un migliore funzionamento del mercato. La Commissione ha avviato i lavori su questo».

Von der Leyen ha anche raccomandato una verifica della sicurezza delle infrastrutture che trasportano il gas, dopo che la settimana scorsa si sono aperte diverse falle nei gasdotti Nord Stream 1 e 2, che hanno provocato fuoriuscite di metano e un’indagine sulla responsabilità del guasto.

La presidente vuole anche potenziare i fondi comunitari a sostegno dei paesi in difficoltà per il carobollette: «Dovremmo potenziare ulteriormente RePowerEU con ulteriori finanziamenti, finanziamenti comuni. In questo modo tutti gli Stati europei possono accelerare gli investimenti necessari». Giusto ieri, soprattutto Germania e Olanda avevano espresso scetticismo sull’opportunità di emettere nuovo debito comune – com’era accaduto durante la pandemia per il NextGenerationEU – per affrontare la crisi. 

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