La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha preso per la prima volta una posizione critica sul neofascismo dopo che le puntate dell’inchiesta del sito Fanpage hanno mostrato numerosi collegamenti tra esponenti del suo partito e l’estrema destra neofasciata e neonazista.

«Nel dna di Fratelli d’Italia non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. Non c’è posto per nulla di tutto questo», ha detto Meloni al Corriere della sera. «Nel nostro dna c’è il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro. E non c’è niente nella mia vita, come nella storia della destra che rappresento, di cui mi debba vergognare o per cui debba chiedere scusa».

Si tratta di una delle prime volte in cui la leader di Fratelli d’Italia utilizza esplicitamente il termine "fascismo” per prenderne le distanze. Il suo partito è l’erede del Movimento sociale italiano, di cui conserva parte del simbolo, un movimento neofascista creato da reduci della Repubblica sociale italiana nel dopoguerra.

«Noi siamo lontanissimi dal fascismo», dice Meloni in un’altra parte dell’intervista e poi aggiunge che il partito potrebbe dotarsi di «un organo permanente che prenda provvedimenti immediati contro chi gioca, volontariamente o per ignoranza, contro di noi».

Per il momento, Meloni non ha detto se intende intraprendere misure nei confronti di quegli eletti del suo partito che hanno espresso posizioni esplicitamente neofasciste, come il capogruppo all’Europarlamento, Carlo Fidanza (indagato per finanziamento illecito) e Chiara Valcepina, neoeletta al consiglio comunale di Milano e, insieme a Fidanza, una delle protagoniste dell’inchiesta di Fanpage.

Negli anni i giornali hanno rivelato decine di casi di celebrazioni del regime fascista da parte del partito di Giorgia Meloni. Tutt’ora, il partito ha tra i suoi esponenti diversi membri della famiglia Mussolini. A Roma, Rachele Mussolini, nipote del fratello del dittatore, ha ottenuto il record assoluto di preferenze alle ultime elezioni amministrative.

Il messaggio ai militanti

Diverso il messaggio inviato ai quadri di partito. In una circolare inviata ai militanti giovedì scorso, Meloni non prende esplicitamente le distanze dal fascismo. Ricorda invece che: «Nel nostro quadro di valori, progetti, stili di vita, comportamenti pubblici e privati non c'è spazio per razzismo, odio, nostalgie storiche e tentazioni totalitarie».

Un messaggio simile al decalogo di comportamenti da adottare fatto circolare tre mesi fa, in cui Meloni raccomandava di evitare atteggiamenti «nostalgici» che avrebbero potuto attirare critiche al suo partito.

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