Caro nemico, ti scrivo così mi distraggo un po’. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha deciso di scrivere una lettera pubblica a Beppe Grillo e Giuseppe Conte dopo la contrapposizione aperta sulla vicenda Quirinale. Nella lettera Di Maio ha annunciato le dimissioni dal comitato di garanzia del Movimento cinque stelle per avere la possibilità di esprimere le sue idee anche in dissenso quindi dal capo politico.

Beppe Grillo, che ricopre il ruolo di garante all’interno del movimento, è intervenuto sul suo blog chiedendo che la «rivoluzione democratica» passi «dai suoi ardori giovanili alla sua maturità». Tra le cinque priorità da realizzare, scrive Grillo, la «rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione». Eventualità che porterebbe Di Maio e la maggior parte dei suoi fuori dai giochi. 

Pluralità di idee

Nel suo messaggio Di Maio dice che spetta al presidente fare la sintesi delle diverse posizioni, ma rivendica la necessità di confronto: «Io sarò tra le voci che sono pronte a sostenere il nuovo corso, mantenendo la libertà di alzare la mano e dire cosa non va bene e cosa andrebbe migliorato. Qui si vince o si perde tutti insieme, perché siamo una comunità che si basa sulla pluralità di idee, soprattutto in questo momento difficile per il Movimento cinque Stelle, che deve però riuscire a trovare le soluzioni per difendere la dignità dei cittadini e sostenere il mondo produttivo ancora alle prese con la pandemia». 

Ma secondo il movimento «il confronto delle idee e la pluralità delle opinioni» non sono mai stati in discussione. Anche se ciò non significa dare spazio a «percorsi divisivi e personali», «tattiche di logoramento che minano l’unità e la medesima forza politica» del M5s. 

Le dimissioni

«Mi rendo conto», scrive il ministro degli Esteri motivando la scelta delle dimissioni, «che per esprimere queste idee, seppur in maniera propositiva e costruttiva, non posso ricoprire ruoli di garanzia all'interno del Movimento». Seguono i ringraziamenti agli iscritti ma anche a «Beppe per la fiducia nell'avermi indicato nella rosa dei potenziali membri del Comitato». 

Di Maio ricopriva l’incarico di presidente all’interno del comitato di garanzia, organo che «sovrintende alla corretta applicazione delle disposizioni dello statuto», come si legge nel documento alla base dell’organizzazione del movimento. Gli altri due membri sono Virginia Raggi e Roberto Fico. 

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