la relazione annuale

Anac lavora con il governo per ordinare il sistema appalti

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 23-06-2022 Roma Politica Relazione annuale Anac Nella foto Giuseppe Busia (pres. Anac) Photo Roberto Monaldo / LaPresse 23-06-2022 Rome (Italy) Anac annual report In the pic Giuseppe Busia
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 23-06-2022 Roma Politica Relazione annuale Anac Nella foto Giuseppe Busia (pres. Anac) Photo Roberto Monaldo / LaPresse 23-06-2022 Rome (Italy) Anac annual report In the pic Giuseppe Busia
  • Il proliferare di affidamenti diretti è una conseguenza del decreto Semplificazioni, approvato in emergenza Covid con lo scopo di far procedere i progetti di sviluppo nonostante la pandemia.
  • Ora, però, l’Anac avverte che bisogna tornare alla normalità perchè procedere senza appalti significa velocizzare, ma anche esporsi al rischio di opacità nelle operazioni e di infiltrazioni criminali, oltre che limitare la concorrenza. 
  • Altro nodo è il numero eccessivo di stazioni appaltanti, ovvero di soggetti pubblici che possono aprire una gara d’appalto. Per modernizzare il sistema vanno ridotti: oggi sono più di 39 mila.

Il sistema degli appalti pubblici è quello che più spesso viene inquinato da meccanismi corruttivi o elusivi rispetto alla trasparenza, soprattutto ora che l’Italia è al centro di investimenti straordinari grazie all’enorme flusso di risorse del Next Generation Eu. I fondi verranno infatti impiegai in gran parte attraverso contratti di lavori, servizi e forniture, su cui l’Autorita nazionale anticorruzione ha il compito di monitorare. Nella relazione annuale 2021 che presenta il lavoro dell’a

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