L’inchiesta della procura di Genova su Mohammad Hannoun, a capo di una delle associazioni palestinesi più importanti in Italia, ha scatenato dure reazioni politiche nella maggioranza di governo. Il primo a parlare è stato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «È un'operazione molto importante e significativa quella portata a termine stamattina dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza con l'arresto di nove persone, tra cui il più noto Mohammad Hannoun», ha detto il capo del Viminale. «Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista. Un pericolo rispetto al quale c'è la massima attenzione da parte del nostro governo».

Anche la premier Giorgia Meloni si è espressa sull’operazione esprimendo «apprezzamento e soddisfazione» e ringraziando chi ha lavorato all’inchiesta.

Gli attacchi contro opposizioni e piazze pro Pal

Il vicepremier Matteo Salvini, invece, si è scagliato contro le piazze in solidarietà per Gaza. Qualcuno «non ha capito niente, era in piazza dalla parte sbagliata», ha detto il leader del Carroccio. «Spero che vengano presi tutti, spero che vengano espulsi quelli che sono in Italia illegalmente e spero che il processo di pace prosegua nonostante i pro Pal», ha aggiunto.

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, ha invece attaccato le opposizioni. «Ora la sinistra, accecata ideologicamente dal verbo pro Pal, chiederà scusa agli italiani per essere andata a braccetto con Hannoun e per aver partecipato a convegni con questo galantuomo quando già erano evidenti le attività sospette? Ora la sinistra aprirà gli occhi? Abbandonerà maranza, pro Pal, anarchici e tutta quella galassia anti occidentale e violenta per abbracciare la sicurezza senza tentennamenti ideologici?», ha detto Delmastro.

Sulla stessa scia anche il capo delegazione di Fratelli d’Italia al parlamento europeo, Carlo Fidanza: «L’arresto di Mohammad Hannoun, già più volte indicato come soggetto vicino all’organizzazione terroristica, dà ai leader di Pd e M5S l’ultima occasione per dissociarsi dalle assidue frequentazioni intrattenute da loro esponenti di vertice con Hannoun e i suoi sodali. Riusciranno Conte e Schlein a pronunciare le fatidiche parole di condanna, a squarciare una volta per tutte quel velo di ipocrisia e di complicità che lega una parte del cosiddetto campo largo alle fazioni più oltranziste del mondo pro-Pal?».

Secondo l’inchiesta della guardia di finanza, Hannoun raccoglieva per «fini umanitari fondi per la popolazione palestinese destinati in realtà al finanziamento diretto di Hamas». Per gli inquirenti sono circa 7 milioni di euro i soldi destinati all’organizzazione.

Sul caso si è espresso anche Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde: «Il terrorismo va sempre contrastato in ogni sua forma: lo abbiamo fatto ieri condannando Hamas e chiediamo che oggi la magistratura faccia piena chiarezza su questa vicenda. Ma la destra la smetta di fare una propaganda indecente».

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