- Dopo il confronto con la presidente del Consiglio, il ministro degli Affari regionali deve fare un passo indietro. I tempi dell’autonomia andranno di pari passo con il presidenzialismo.
- Affiancando i due dossier Meloni allunga i tempi e mette in cima alle priorità uno dei punti più importanti del proprio programma.
- Calderoli apre anche sulla definizione dei livelli essenziali di prestazione, assicurando che «questo governo e questa legislatura porteranno alla definizione di tutti i Lep», una condizione che le regioni del sud ritengono essenziale per rimettersi al tavolo e discutere un compromesso.
Il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, dovrà pazientare per vedere la sua riforma dell’autonomia differenziata diventare legge. A mettere un freno all’ansia del ministro di portare a casa il provvedimento entro la fine dell’anno è stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, in una riunione con lui, i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per l’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro per gli Affari europei con delega al sud Raffaele



