Il 7 gennaio riprenderà come previsto la scuola e la didattica in presenza per le scuole superiori. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina al programma Rai Mezz’ora in più: «La scuola ha funzionato molto bene sia a settembre che ha ottobre» fino a quando però con l’aumento dei contagi non è venuto meno il tracciamento: «L’aumento dei contagi ha fatto scattare la paura», adesso «il governo è unito per le riaperture il 7 gennaio, siamo tutti uniti e compatti con gli altri ministri».

Il 7, ha ricordato la conduttrice Lucia Annunziata, sarà il primo giorno dopo il lockdown natalizio e un giovedì: «Non è importante – ha risposto Azzolina -, può rappresentare una sfida culturale per il paese. Se decidessimo di tenere un negozio chiuso il giovedì parleremmo della mancanza dell’incasso. Così per la scuola». Negli altri paesi, ha detto, le scuole sono rimaste sempre aperte: «In Italia non si capisce che una scuola può rappresentare un ascensore sociale, la scuola può salvare le persone». 

Sulla riapertura: «Sono pronta a giocarmi tutto il governo». Per quanto riguarda i trasporti «ci stanno aiutando i prefetti». Nei prossimi giorni ci saranno nuovi incontri con le regioni.

Il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo prima di lei ha ricordato che le scuole superiori riapriranno alla didattica in presenza al 75 per cento.

Raggi e il governo

La ministra ha poi commentato l’assoluzione della sindaca Virginia Raggi da parte della Corte d’Appello dall’accusa di falso. Raggi è entrata in polemica con chi non l’ha sostenuta: «Più ricevi critiche più ti fortifichi se sono costruttive. Quest’estate abbiamo fatto tante belle cose per la scuola. Da donna a donna ho apprezzato il suo lavoro». Sulla tenuta del governo ha detto: «Lo spero per i cittadini, ci sono problemi reali e la politica non può essere un mondo parallelo».

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