Il fondatore del Movimento cinque stelle ha parlato, anzi, ha scritto sul suo blog: Beppe Grillo vuole il limite del secondo mandato, ma apre all’ipotesi che concluso un iter in parlamento se ne apra uno altrove. Si legge in un lungo post dal titolo “Il supremo mi ha parlato”: «Appare sempre più opportuno estendere l’applicazione delle regole che pongono un limite alla durata dei mandati. Queste regole hanno goduto di una certa fortuna in alcuni ambiti del settore pubblico, quali i giudici della Corte Costituzionale». Un freno, prosegue, che serve a evitare che qualcuno prenda troppo potere: «Ma il limite alla durata dei mandati si giustifica anche nell’esigenza di porre un limite a un potere rilevante, come per esempio quello del presidente degli Stati Uniti».

E lì la pesante critica: «Alcuni obiettano – soprattutto fra i gestori che si arroccano nel potere – che un limite alla durata dei mandati non costituisca sempre l’opzione migliore, in quanto imporrebbe di cambiare i gestori anche quando sono in gamba: “cavallo che vince non si cambia” sembrano invocare ebbri di retorica da ottimati». Grillo ammette che è possibile, «ma il dilemma può essere superato in altri modi, senza per questo privarsi di una regola la cui funzione è di prevenire il rischio di sclerosi del sistema di potere, se non di una sua deriva autoritaria, che è ben maggiore del sacrificio di qualche (vero o sedicente) Grande Uomo».

L’ipotesi sul tavolo sarebbe quella di creare una nuova strada del “2 più 2”, limite dei due mandati in parlamento ma apertura in un’altra istituzione. Una scelta che farebbe male anche al presidente Giuseppe Conte, visto che eliminerebbe i suoi fedelissimi dal parlamento.

Il voto degli iscritti, a quanto annunciato da Conte nei giorni scorsi, dovrebbe svolgersi entro la fine di giugno: «È una questione importante per la comunità M5S e un tratto identitario su cui è giusto siano tutti gli iscritti a esprimersi». La fretta si collega anche al fatto che Giancarlo Cancelleri potrebbe essere tra i candidati alle primarie in Sicilia, nonostante di fatto si avvii a concludere il suo secondo mandato all’assemblea regionale siciliana, e in vista della preparazione delle liste per il 2023 mentre continuano le tensioni interne alla maggioranza e Matteo Salvini si è riservato di decidere se abbandonare l’esecutivo a settembre.

La risposta di Di Maio

La risposta di Di Maio, accusato da Conte di andare in cerca di nuove riconferme nonostante sia al secondo giro in parlamento, è stata ambigua. Da una parte dice di salvare i valori fondativi del Movimento, dall’altra di non radicalizzarsi all’indietro. «Voglio dire una cosa sul secondo mandato: questa è una forza politica che non sta guardando al 2050. Questa è una forza politica che sta guardando indietro. Allora che senso ha cambiare la regola del secondo mandato? Io invito gli iscritti a votare secondo i principi fondamentali del Movimento, li invito io, perché questa è una forza politica che si sta radicalizzando all'indietro» ha detto il ministro degli Esteri a margine della sua visita a Fincantieri a Castellammare Di Stabia. 

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