Anche i deputati dovranno esibire il Green pass per entrare alla Camera, altrimenti saranno sospesi e gli verrà tolta la diaria per il numero dei giorni in cui non saranno in grado di avere il certificato verde. La decisione è stata presa questo pomeriggio e la misura sarà operativa a partire dal 15 ottobre, al Senato aspettano di vedere la delibera – ancora in fase di stesura – per capire come muoversi.

Oggi a Montecitorio si è riunito l’Ufficio di presidenza: «L'obbligo del Green Pass verrà esteso a tutti i luoghi della Camera dei deputati – ha detto il presidente Roberto Fico all’uscita -. Per chi violerà le regole saranno previste sanzioni, a partire dal taglio della diaria per i deputati. Lo abbiamo deciso oggi, in perfetta continuità con la delibera di due mesi fa», che già prevedeva l'uso del Green pass a Montecitorio per eventi, seminari, convegni, per la mensa e la biblioteca.

È stato chiarito che il costo dei tamponi per i deputati è a carico del Fondo di solidarietà alimentato dai loro contributi.

Fico ha tenuto a specificare che quello che vale per i cittadini vale anche per i deputati: «C'è un principio che rivendico dal primo momento in cui sono stato eletto presidente della Camera: quello che vale per i cittadini vale allo stesso modo per i deputati. Non c'è stato e non ci sarà spazio per nessun trattamento privilegiato».

Oltre ai parlamentari, il provvedimento sarà valido per tutte le altre figure che lavorano a Montecitorio, dunque assistenti, impiegati, uscieri, che verranno sanzionati così come previsto per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione.

Le misure hanno trovato l’accordo di tutti i gruppi, inclusi quelli di Lega e Fratelli d’Italia. Prima, infatti, i questori si erano riuniti per discutere le linee guida e nessun gruppo si è opposto, così l’ufficio di presidenza ha deciso.

La riunione a Palazzo Madama

A Palazzo Madama la questione si porrà il 5 ottobre, quando ci sarà  il consiglio di presidenza. Finora la presidente, Elisabetta Casellati, perte di Forza Italia, non si è espressa. Il suo gruppo non si è mostrato tra i più entusiasti del certificato verde, e ancora oggi ci sono state molte defezioni tra i deputati che hanno approvato in via definitiva il secondo decreto green pass per scuole e pubblica amministrazione, anche se a Montecitorio alla fine non ci sono state resistenze.

Tra i senatori del gruppo Misto ci sono voci che si sono già espresse in dissenso rispetto all’estensione a Palazzo Madama. Come riportato da Domani, gli ex M5s Gianluigi Paragone – fondatore di Italexit – e Matteo Mantero – primo senatore ad aver messo la casacca di Potere al popolo!, si sono detti contrari alla misura.

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