- Il tipo di prospettiva che Giovanni Carlo Cancelleri, detto Giancarlo, nato a Caltanissetta nel maggio del 1975, ha dimostrato di conoscere più di ogni altra è molto personale e molto familiare.
- Uscito indenne dal tranello teso da Lumia si è fatto conoscere per quello che è: un giovane-vecchio democristiano come dalle sue parti non se ne vedevano da almeno un trentennio.
- Cancelleri è l’essenza della mediocrità, un luogo comune ambulante travolto da una valanga di voti miracolosamente rotolata sul suo capo nella Sicilia che gridava «onestà onestà» e miracolosamente sciolta al sole dieci anni dopo.
Con i libri non ha mai avuto confidenza. Scuola poca, furbizia tanta. A volte però non gli è bastata neanche quella. Troppo grezzo per capire quando è il caso di tenere la bocca chiusa, stare zitto a costo di passare quasi inosservato. Come quel giorno che, alla presentazione del progetto per il nuovo scalo marittimo di Porto Empedocle, si è ritrovato sui moli circondato da una folla e ha scambiato un’imbarcazione carica di migranti in isolamento per una lussuosa nave da crociera. Si è gonfia



