Nel Consiglio dei ministri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è riuscito, con un provvedimento che non era all’ordine del giorno, a introdurre nuove limitazioni per il Superbonus. «Sono misure tese a chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di una misura che ha causato problemi alla finanza pubblica», ha detto Giorgetti in conferenza stampa.

Giorgetti ha spiegato che è stato eliminato «ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano», oltre ad aver cancellato «la disposizione della remissione in bonus che avrebbe consentito fino al 15 ottobre 2024 le correzioni, con il pagamento di minime sanzioni, di tutte le comunicazioni già intervenute».

Per tutte le nuove fattispecie, il Cdm ha poi previsto una comunicazione preventiva, all’inizio dei lavori, per avere «un monitoraggio preventivo del fenomeno e non solo quando le fatture vengono caricate sulla piattaforma dell'Agenzia delle entrate», ha proseguito Giorgetti, aggiungendo che è stata inoltre «estesa a questa fattispecie la compensazione rispetto ai debiti di coloro che intendono usufruire del credito di imposta rispetto ai debiti effettivamente accertati nei confronti dell’erario. Quindi se uno ha un ruolo accertato, prima si compensa su quello».

È stata limitata la cessione del credito dell’imposta Ace, perché su questa agevolazione è stato notato un utilizzo fraudolento. Il ministro ha precisato che si aspetteranno i dati definitivi, ma «il conto è già salatissimo», e «il prezzo per la finanza pubblica e sul debito graverà per diversi anni a venire».

Test psicoattitudinali

Il Cdm ha poi approvato i test psicoattitudinali per i magistrati per i bandi dal 2026. Ad annunciarlo, il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella conferenza stampa organizzata a seguito del Consiglio dei ministri. «Il decreto attua la legge delega che è stata approvata due anni fa», ha spiegato Nordio. «Non è affatto un’invasione di campo nei confronti della magistratura da parte del governo, non ci sono interferenze, perché è una procedura tutta affidata al Consiglio superiore della magistratura», ha detto il ministro, lamentando che ci sono state molte polemiche. 

Misure sull’affido

«Il nostro scopo fondamentale è promuovere l’affido, questa forma di aiuto, di sostegno alle famiglie e ai minori in difficoltà», ha detto in conferenza stampa la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, spiegando il provvedimento adottato nel Consiglio dei ministri. «In una situazione di sempre maggiore difficoltà educativa e formativa si punta a sostenere le famiglie in questo compito anche attraverso altre famiglie», ha continuato.

Il governo vuole istituire due registri: uno al dipartimento per le Politiche della famiglia, per monitorare il ricorso agli affidamenti per i minori privi di un ambiente familiare idoneo, su base provinciale attraverso il numero dei minori collocati in ciascuna struttura, il numero delle famiglie, il numero delle comunità e degli istituti che sono disponibili all’affidamento dei minori.

L’altro, ha spiegato la ministra, in ciascun tribunale per i minorenni e ordinario. «Anche questo è un registro dei minori in comunità di tipo familiare o istituti di assistenza pubblica, pubblici o privati, o presso famiglie affidatarie, per acquisire un quadro unitario concernente tutte le fattispecie di possibile allontanamento dei minori dalle famiglie di origine», ha concluso Roccella.

Semplificazioni amministrative

Tra i provvedimenti approvati, quello sulle semplificazioni amministrative. Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha annunciato la semplificazione di 600 procedure amministrative, come vuole il Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Caso Bari

Durante il Consiglio dei ministri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel giorno in cui la commissione inviata dal Viminale ha iniziato ufficialmente il suo lavoro, ha spiegato l’iter e le procedure ai colleghi: nell'informativa ha illustrato il tema degli accessi ai Comuni e dello scioglimento degli enti locali, con una ricognizione sui provvedimenti adottati negli ultimi anni. E ha ricostruito il “caso Bari”. Il ministro ha infatti ricordato che al ministero è stata ricevuta sia una delegazione di parlamentari di centrodestra sia il sindaco Decaro al quale nei giorni successivi è stato anche anticipato, «per correttezza», la decisione di avviare l'accesso ispettivo. Quanto ai 3 membri della Commissione, Piantedosi ha sottolineato che si tratta di persone con «esperienza specifiche in tema di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose».

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